In TV le case sono di cartone. Eppure ce n’è una che continua a sembrarci vera: il salotto dove Sandra e Raimondo litigavano per finta e facevano pace per mestiere. Oggi quel salotto ha un indirizzo preciso e un nuovo campanello: Pier Silvio Berlusconi avrebbe comprato l’attico di Milano 2 dove la coppia visse a lungo. Si parla di circa 300 mq su due piani e di un prezzo vicino a 1,5 milioni, trattativa con gli eredi filippini cui Mondaini e Vianello lasciarono gran parte dei beni. Un gesto che sa di affetto ma anche di geografia: Milano 2 è il luogo dove è nata una certa idea di televisione commerciale italiana. 
Che cos’è, davvero, l’acquisto di una casa così? Un investimento immobiliare? Forse. Ma soprattutto un investimento nella memoria. Perché certi muri non contengono solo stanze: contengono minuti. Le risate dopo cena, la frase ripetuta fino a diventare proverbio, l’educazione sentimentale di un Paese visto dal divano.
Si può sorridere del capitalismo delle nostalgie. Però resta una lezione: la cultura pop non vive nei musei, abita nei pianerottoli. C’è chi compra metri quadrati; c’è chi prova a salvare metri di ricordi.
E allora, più che il prezzo, conta la destinazione d’uso: se quel salotto continuerà a raccontare una storia. Perché le case si possiedono con un rogito; le epoche, solo con cura.

















