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Quelli di Anarres: l’ideologia utopica in musica

La band ciociara si è esibita lo scorso venerdì al Bar Picchi di Fermentino

Chiara Ferrante by Chiara Ferrante
28 Novembre 2015
in Senza categoria
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Quelli di Anarres: l’ideologia utopica in musica
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12279498_1058465270862906_270590542_oNel pieno del tour di promozione del loro primo lavoro “La donna, la taverna, il dado”, Quelli di Anarres sono approdati lo scorso venerdì al Bar Picchi di Ferentino, in provincia di Frosinone. Con le loro sonorità festose e trascinanti sono riusciti a coinvolgere nella loro festa, come mai nessuna band era riuscita a fare sul palco del Picchi, tutto il numeroso pubblico venuto ad ascoltarli.

Un tour di promozione del loro primo lavoro che sta impegnando la band in numerose date sia nella provincia ciociara che in quella romana, e che sta raccogliendo sempre molti consensi dai tanti ascoltatori presenti nelle loro serate, in cui si esibiscono presentando “La donna, la taverna, il dado”, produzione che ≪ci ha impegnati per tre anni – ha riferito a fine concerto Francesco “Lillo” D’aversa, chitarra, banjo e voce – Nel disco abbiamo avuto anche modo di collaborare con altri artisti, tra cui Elisaberh Cutler, The Gang, Enrico Capuano e Ned Ludd≫.

Un nome non casuale quello della band, come racconta Gianluca “Wood” Pucci, voce, chitarra acustica, mandolino e armonica, ≪abbiamo 12287168_1058465234196243_617609407_oripreso il nome dall’omonimo romanzo di Ursula K. Le Guin del 1974, uno dei più celebri romanzi di fantascienza utopica≫; infatti la band laziale cerca di portare avanti l’ideologia utopica con le proprie canzoni. I personaggi che vengono fuori dal loro primo lavoro discografico, uscito lo scorso 9 ottobre, sono chimerci, inetti, reietti dal mondo, ma anche dei sognatori, dei folli o ancora dei pirati o dei briganti, in cui ≪pur essendo quasi assente il tema dell’amor sentimentale, attraverso le loro sensazioni, inquietudinii e storie spesso malinconiche, rendono il messaggio del gruppo meramente romantico≫ ha continuato Giuanluca “Wood” Pucci.

Le storie sentimentali e malinconiche che vengono raccontate in “La donna, la taverna, il dado” non si traducono però in un soud cupo e triste, tutt’altro: Quelli di Anarres mostrano la straordinaria capacità di trasformare questi sentimenti in suoni festosi e travolgenti, tipici del rock’n’folk a cui mescolano sapientamente combact rock, roots music, folk irlandese e alternative country. Il rock, infatti, è il filo conduttore della band: nonostante l’eterogeneità dei vari membri della band, anche dal punto di vista anagrafico, ≪il rock è il filo rosso che ci unisce – commenta Adamo Fratarcangeli violino, voce e chitarra elettrica – veniamo tutti dal rock, declinato in tutte le sue espressioni: folk, punk o metal; è una melodia universale e con la nostra musica vogliamo diffondere anche questo messaggio≫.

12287047_1058465247529575_369211419_oLa band, nata nel 2008, nel corso degli anni ha avuto varie sostituzioni al suo interno: dal 2013 ha trovato la sua formazione stabile costituita da sei elementi, che oltre a quelli già citati, comprende anche Laura “Sandinista” Piacitelli al basso e alla voce, Matteo Mattoni all’organetto, alle percussioni ed alla voce e Giovanni Colasanti alla batteria, che ha sostituito nel 2013 lo storico batterista della band, Angelo Clemente.

≪Quelli di Anarres credono in ciò che fanno e soprattutto nella loro musica. Lo credono ora come lo crederanno in futuro, in tutto quello che sarà il loro certo lungo viaggio, cercando sempre e comunque di osservare l’utopia come fosse l’orizzonte: loro avanzano, questa si allontana. Ma sta proprio lì il bello della stessa… farli continuare a camminare≫.

 

Foto: Mary Production

Chiara Ferrante

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