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Terremoto Italia Centrale: Roma sussulta ancora

Due sismi, a due ore l’uno dall’altro. Paura, batticuore, chiamate ai vigili del fuoco

Maria Anna Chimenti by Maria Anna Chimenti
27 Ottobre 2016
in Senza categoria
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Terremoto Italia Centrale: Roma sussulta ancora
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Mercoledì 26 ottobre, ore 19.11: torna a tremare anche Roma. Nel cuore della città, da una periferia all’altra, fermi davanti ai semafori o passando per siti archeologici, musei e monumenti, i cittadini e i turisti presenti nella Capitale, improvvisamente – quasi attirati da un segnale convenuto – si spargono lesti per le strade, nei cortili, nelle piazze, nei parchi e nei giardini. Fa caldo ma, tutti, indossano lo stesso vestito: panico. Dai negozi, dai ristoranti, dai bar, dai palazzi delle istituzioni, dagli alberghi e dalle case paura e sorpresa sincroni, scaricano fuori , su marciapiedi e asfalto, fluido timore cosciente. Qua e là, esonda l’espressione sicura, animata e soffusa: è il terremoto!

La terra torna ad ondeggiare. Gli edifici tornano ad oscillare. Lo spavento si risveglia. L’uomo è fatto istinto su due piedi, allertato da memore esperienza non si lascia cogliere in fallo e predilige la via della fuga quale opzione certa di salvezza. Partecipanti non attivi all’accaduto solo in pochi, fra questi anche chi, a quell’ora, si trova nei tunnel della metropolitana, all’interno dei treni o delle stazioni. Orario di punta. Servizio e utenza non sfuggono all’ansia. I vagoni sono usurpati all’unisono da voci preoccupate, video, messaggi, post e tweet per i passeggeri, tanto da soffocare lo spazio, e far precipitare verso l’esterno, alle fermate, i più sgomenti, mentre gli altri, consapevolmente, preferiscono metabolizzare l’avviso di pericolo e proseguire, nel buio delle gallerie, per giungere a destinazione, a casa, ai cari. E’ tutto finito. Il movimento tellurico si è spento. Le prime notizie che giungono sono approssimative: l’epicentro del sisma è in Valnerina, nelle Marche. La scossa di magnitudo 5.4 della scala Richter è stata avvertita in tutto il Centro Italia.

Screenshot_Conversazione Whatsapp del 26.10.2016, ore 19.11 prima scossa - Terremoto Italia Centrale
Screenshot_Conversazione Whatsapp del 26.10.2016, ore 19.11 prima scossa – Terremoto Italia Centrale

Ovunque scorrono immagini e suoni del triste evento. Un pensiero univoco corre alle persone dei luoghi colpiti. Inizia il tam tam per garantire prime aree di assistenza e sostegno, mentre le telecamere squarciano le tenebre per raccontare il nuovo dramma in atto. E’ il momento dell’organizzazione e dei soccorsi. Prime stime riportano solo danni alle cose. Non ci sono vittime. Ci sono sfollati. Si attendono le repliche del sisma e si spera che siano scosse di assestamento: lo sciame prosegue. In qualche zona inizia a piovere. La gente terremotata si appresta a trascorrere la notte all’addiaccio.

Mercoledì 26 ottobre, ore 21.18: anche Roma trema ancora.Un altro terremoto!Epicentro nella zona diCastelsantangelo sul Nera.Lamagnitudo del sisma è di 5.9 della scala Richter. La scossa è stata avvertita dalla Puglia fino al Trentino Alto Adige.

Sono trascorse solo due ore dalla forte scossa che, eccone un’altra, più intensa e duratura. La gente è a casa. Qualcuno ha appena finito di cenare, altri si apprestano a farlo, mentre si ascolta la tv che manda in onda la breaking newsdel giorno. Lo zoom è su sedie che ballano, gambe che tremano e divani che si muovono. Ma non è una scena trasmessa in televisione. Che sta succedendo? Batticuore. A prescindere dal fatto che si abiti, da soli o in compagnia, in un piano terra o al settimo piano di un qualsiasi quartiere di Roma – mentre si cerca di ricordare ed adottare le misure di sicurezza divulgate dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa Italiana – ecco emergerenitidi scricchiolii, un paio di lacrime nervose e strane imprecazioni che lievitano, insieme agli sguardi, dritti al centro del soffitto: il lampadario dondola in mezzo alla stanza, in barba alla forza di gravità, e non la smette più di fermarsi. Terrore. Detto ciò, eccentricamente, per alcuni, tanta, e inconsueta, è l’angoscia, che c’è anche il tempo di pensare Appena terminano gli effetti di questa bizzarra sbronza, appenatutto si rimette a posto, si esce di casa per trascorrere la notte all’aperto. C’è poi chi, in modo piuttosto inusitato, ha anche il tempo di chiedersi Ma come fa quel giornalista, in giacca e cravatta, alla scrivania, dietro lo schermo, oppure quello nelle zona rossa, al freddo, sotto la pioggia e con i crolli dietro le spalle, a rimanere impassibile e non abbandonare postazione e telecronaca?. La scossa si è esaurita. La paura no, almeno non ancora. Le telefonate questa volta non sono solo per parenti ed amici, ma anche per i vigili del fuoco: sono richiesti interventi – oltre cento – e verifiche statiche, soprattutto per cornicioni caduti e crepe interne nei tramezzi di edifici, da quasi tutti gli angoli di Roma.

Ci sarà un’altra scossa alle 23:42, di magnitudo 4.6 della Scala Richter. Nulla se confrontata alle precedenti, e che non turberà il sonno ai romani che sono riusciti ad andare a dormire. Loro non sentiranno nemmeno il temporale che si abbatterà sulla città.

Norcia: scosse e crolli al buio - Chiesa di Santa Maria delle Grazie, chiamata anche Chiesa della Madonna della Neve
Norcia: scosse e crolli al buio – Chiesa di Santa Maria delle Grazie, chiamata anche Chiesa della Madonna della Neve, simbolo dei terremoti del 26 ottobre scorso

Nel frattempo nei luoghi colpiti, epicentro del sisma, sotto il diluvio, si provvederà a ripristinare il servizio di fornitura elettrica mancato per un black-out in concomitanza al terremoto, a sopperire ai grandissimi disagi per il maltempo e la viabilità, alla messa in sicurezza delle zone e alla tutela degli sfollati in auto o per strada.

A fine giornata, il resoconto sarà di una prima scossa alle 19.11, magnitudo 5.4 scala Richter, con epicentro localizzato in provincia di Macerata, a Castelsantangelo sul Nera sui Monti Sibillini, vicino all’Umbria (ipocentro a solo Km. 9 di profondità) e di una seconda scossa molto più forte, magnitudo 5,9 scala Richter, registrata alle ore 21.18 nella zona del primo evento sismico tra Marche e Umbria, epicentro tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci. Due terremoti, due eventi eccezionali. Isismologi continuano a lavorare per studiare la struttura delle faglie coinvolte e fornire informazioni utili agli addetti, ai soccorritori e agli operatori, civili e militari, in campo.Provando a rappresentare sinteticamente, le conseguenze delle scosse telluriche, in numeri, le cifre sono riguardevoli. In base alla prima rilevazione del Centro operativo regionale, girata al Dicomac di Rieti, sono 20 i comuni delle Marche, in provincia di Macerata, interessati dal nuovo sisma (seconda scossa di magnitudo 5.9): Visso, Ussita, Pievetorina, Acquacanina, Montecavallo, Fiastra, Pievebovigliana, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, Tolentino, Caldarola, Fiuminata, Castel Sant’Angelo sul Nera, Sefro e Pioraco. La conta dei danni si aggiorna di ora in ora.Oltre 4.000 gli sfollati nei comuni delle Marche colpiti – e le verifiche stanno proseguendo. Sono980 i vigili del fuoco che prestano servizio nelle aree disastrate.Circa 360 le repliche dell’evento tellurico nella zona tra Perugia e Macerata. Il Consiglio dei ministri, oggi, hastanziato 40 milionied ha esteso lo stato di emergenza.La notizia del terremoto è riportata da tutte le prime pagine dei giornali, argomento di primo piano nei palinsesti televisivi e su networking social media. (Redazione ANSA – Speciali)

Maria Anna Chimenti

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