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Home Politica

“A volte ritornano”…. A volte no

La condizione di evidente disagio che attualmente il nostro Paese sta subendo, non è estranea alla politica della cosiddetta accoglienza ad oltranza.

Alberto Zei by Alberto Zei
27 Aprile 2017
in Politica
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“A volte ritornano”…. A volte no
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di Alberto Zei

E’ decisamente un passo più lungo dello “stivale” per questo genere di accoglienza, quello che il governo Renzi, sacrificando gli interessi del nostro Paese, ha inteso caparbiamente far compiere all’ Italia,  malgrado le molto prevedibili conseguenze che avrebbe causato; conseguenze soprattutto  italiane ma anche europee,  attraverso non certo un’opera di convincimento di logico pragmatismo politico. Le azioni dell’accoglienza  selvaggia  hanno causato alla stabilità della stessa Europa non pochi effetti disastrosi. Ma qual è il risultato in Italia con 3,5 miliardi di euro all’ anno per ora, dedicati all’ immigrazione? E quali benefici  ha apportato la caotica politica  accoglienza agli italiani, al di là degli interessi di alcune associazioni sulle quali  attualmente indagano le procure di Catania e di Palermo?

Ma anche all’estero, come sopra accennato  l’ingerenza buonista  che è riuscita a superare le frontiere del nostro Paese ha apportato negli Stati  che l’hanno subita,  conseguenze sociali e politiche di non poco conto.

1

Il caso dell’ Austria – L’Austria si è vista costretta a stanziare ingenti risorse, necessarie all’innalzamento di una barriera fisica alla frontiera italiana per le infiltrazioni guidate di immigranti che entrano dall’Italia nel territorio austriaco.

Il blocco delle frontiere oltre al disagio diplomatico con uno Stato confinante, avrebbe compromesso pesantemente i nostri scambi commerciali con l’Europa del nord.  Per sanzionare gli intenti volitivi austriaci, prima l’Italia dichiara attraverso Renzi durante l’incontro con i leader europei all’isola di Ventotene: “La visione austriaca sull’immigrazione è contro la logica e contro la storia”. Successivamente, però,  preso atto della reale mobilitazione austriaca per la chiusura delle frontiere, il governo italiano si vede costretto ad assumere comportamenti diplomatici più rispettosi della sovranità altrui. Va così  a mediare la revoca di questa decisione che, stante la più che probabile  coerenza austriaca sui propri intendimenti, la sostanza della trattativa difficilmente ha potuto essere di contenuto dissimile dal: ”non lo faccio più”.

Il prezzo pagato però, dal governo austriaco per questo cedimento è stato una forte riduzione dei consensi elettorali tali da far salire vertiginosamente le forze dell’opposizione all’immigrazione, che si sono avvalse anche di quanto è avvenuto, per ringraziare in un senso o nell’altro il contributo del governo Renzi.

2

Il Brexit inglese – Non da meno è stato il comportamento dell’Inghilterra presa di assalto attraverso Calais  dal flusso incessante di immigranti che entravano in Francia da Ventimiglia dove erano indirizzati dal nostro Paese per attendere l’occasione propizia.L’Inghilterra infatti, ha pesantemente  reagito all’assalto delle proprie frontiere non solo facendo chiudere fisicamente il varco dai francesi con un lungo sbarramento di reticolati e muri di sostegno, ma addirittura uscendo a scanso di equivoci futuri,  dalla Comunità Europea di cui  fin dal 1975  faceva parte. Così infatti si è espresso il referendum con il cosiddetto Brexit,   visto e considerato che ora proprio da quella stessa Comunità  proveniva un genere di immigrazione indesiderata che aumentava solo i problemi interni di quel Paese.

 

Anche la Germania – Che dire della Germania che  deve ringraziare la politica dell’accoglienza ad oltranza del governo Renzi che in occasione  del convegno di Ventotene , cede alla forzatura su una   quantità supplementare di immigranti provenienti dal sud.                                                                                                                                                                                                                                                                                          La Germania si prende così, l’impegno di accogliere ulteriori 500 immigrati al mese  tra quelli che l’Italia riceve; ma dovranno essere   comunque selezionati ovviamente per essere compatibili con le caratteristiche dell’accoglienza tedesca. Si tratta di un3 accordo con la stessa Germania che rimproverava l’Italia di alimentare i flussi in Europa senza controllo  preventivo neppure sulla identificazione personale  degli immigranti in continuo arrivo. La quantità concordata sarà aggiunta ai flussi immigratori provenienti dal sud est e soprattutto dalla Siria.   È così che la Merkel per  lasciar credere che oltre ai siriani dotati mediamente di qualità professionali desiderate, non aveva chiuso le frontiere all’immigrazione meno qualificata proveniente dall’ Italia.                                                                                                                                      Lo scopo doveva essere dimostrativo di “pelosa” collaborazione del  problema soprattutto dell’ Italia che gli immigrati se li va a cercare. Questi infatti, vengono trasportati nel nostro Paese  con le nostre navi militari messe a disposizione, fin dal limite delle acque territoriali africane. Senonché…… gli attentati terroristici che colpiscano la Germania e il Belgio poco prima delle elezioni politiche tedesche, hanno ridotto  i  consensi delle votazioni alla stessa Cancelliera, tanto da trasformare la prevista chiara vittoria che il partito della Merkel si  aspettava,  in una riduzione  dei  consensi elettorali rispetto alle elezioni precedenti  che hanno  lasciato il segno anche  per il futuro.

Cosicché mentre la Merkel avrebbe poi quasi certamente ridimensionato l’iniziativa di apparente buonismo, a seguito di quanto è avvenuto, è stata invece costretta a mantenere almeno la coerenza politica delle azioni intraprese, per non perdere di fronte al  proprio elettorato ulteriori consensi per  altalenanti e tardive decisioni. E così la risposta al gradimento dell’ immissione migratoria in Germania che l’ elettorato ha dato alla sua Cancelliera  porta  sulla torta qualche candelina accesa proprio dallo stesso Renzi.

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Non da meno la Francia – Anche la Francia di Hollande dopo avere fatto il braccio di ferro alla frontiera di Ventimiglia per contenere il flusso migratorio accentrato  dall’Italia in quel luogo, successivamente cede alle richieste italiane. Renzi infatti, insiste sulla necessità del ricevimento dei flussi per consentire ai Paesi europei di accettare gli immigranti bloccati intorno alla frontiera italo-francese.

Da questa sorta di contenzioso verbale ne esce un accordo nel marzo 2016 sulla rapida soluzione secondo cui l’Europa deve dar prova per permettere l’assorbimento dei flussi irregolari di rifugiati ed emigranti che continuano a giungere alle sue frontiere. Ma anche Hollande ha dovuto probabilmente pentirsi stante gli attentati avvenuti anche successivamente, sia in Francia che in Belgio, Olanda e Svezia. Se questo non dovesse convincere sulla forzatura italiana del governo Renzi  subita dalla Francia circa l’accoglimento degli immigrati, se ne può aver riscontro dai risultati delle elezioni politiche di questa settimana. Il crollo dei socialisti ha costituito emblematicamente il cambio della politica francese sotto pressione dei flussi migratori di prima seconda generazione sui quali fa breccia il richiamo delle radici che non hanno attecchito nella terra ospite.

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l’ Italia – Ma il danno più vistoso e più duraturo è quello subito da tutti gli italiani, compresi anche quelli dell’esercito della salvezza che si nascondono dietro un dito arringando il popolo di maggiore sensibilità nei confronti di coloro che stanno occupando l’Europa. Si tratta paradossalmente  di una occupazione  con l’aiuto degli stessi occupati  anche con il “ius soli” per coloro che nasceranno in Italia.

 

 

 

 

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Mentre tutto ciò avviene,  riecheggiano nell’aria di questo nostro “Vecchio continente” ormai  vacillante sotto il peso dei suoi millenni di storia,  le profetiche parole del leader algerino Boumédiène che già nel 1974 dinnanzi all’assemblea delle Nazioni Unite e senza tanti complimenti tuonava:

“Un giorno milioni di uomini dell’emisfero meridionale andranno nell’emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Perché ci andranno per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria”

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Alberto Zei

Alberto Zei

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