
Ci lascia l’attore Paolo Villaggio, una grande perdita per il mondo italiano dello spettacolo, indiscusso attore, scrittore, autore e personaggio televisivo di elevata fama. Il comico era nato a Genova 84 anni fa. Interpretò personaggi legati ad una comicità paradossale e grottesca, come il professor Kranz, il timidissimo Giandomenico Fracchia e l’ indimenticabile ragionier Ugo Fantozzi, creando ed interpretando il quale ha saputo fotografare e raccontare un arco della vita degli italiani, attraverso il mondo della letteratura e del cinema, anticipando di almeno un decennio tutta la vena della comicità surreale, intrecciando – per il grande schermo – una validissima collaborazione con il regista Neri Parenti.
Era stato diretto da Federico Fellini ne “La voce della luna”, da Ermanno Olmi in “Il segreto del grande bosco” e ancora da Mario Monicelli, Lina Wertmüller, Sergio Corbucci, ottenendo premi prestigiosi: dal David di Donatello, al Leone d’Oro alla carriera, dal Nastro d’argento al Pardo d’onore a Locarno. E come dimenticare quel celeberrimo brano di cui è stato autore, intriso di sagace ironia e beffardamente interpretato dal grande Fabrizio De Andrè, che risponde al titolo di “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers”?
Villaggio è morto all’alba nella clinica Paideia dove si trovava da alcune settimane, a causa di una malattia che non aveva mai curato seriamente. A maggio era stato ricoverato al policlinico Gemelli. La figlia Elisabetta che lo definisce, e non a torto, “presente storico”, spiega nel dettaglio: “Tecnicamente si è fermato il cuore, ma le cause sono dovute al diabete. Una malattia non curata da 30 anni. Usciva dagli studi dei dottori e si infilava in negozi di formaggi o dolci”.
Enrico Guedon