“Solidarietà ma anche sanità oltre i confini, per portare un supporto medico-scientifico ai Paesi in difficoltà, contribuendo alla loro sanità e al loro sviluppo”: sono questi gli obiettivi, tradotti subito in realtà, portati avanti dal Movimento internazionale “Uniti per Unire” e dall’Associazione Medici d’ Origine Straniera in Italia (AMSI), che sostengono la II missione medica “Sirurgica” a Capo Verde, inquadrata nel protocollo siglato tra Kriol-Ià (Associazione di Amicizia Italia- Capo Verde) e l’Ospedale in loco, “Baptista de Sousa, e in corso dal 27 dicembre 2017 all’8 gennaio 2018.
In particolare, a cavallo di queste date saranno effettuate chirurgie oftalmiche programmate, per dare risposta alla lista di oltre 500 pazienti in lista d’ attesa, con uno scambio tra personale medico sanitario locale e italiano. I beneficiari saranno capoverdiani giovani e adulti affetti da cataratta e da altre patologie oftalmologiche, provenienti per lo più dal Nord dell’Arcipelago, e selezionati dalla stessa struttura ospedaliera del Paese.
“Siamo fieri che anche in periodo di festività questi amici, colleghi professionisti della sanità internazionali, avviano a Capo Verde quest’ importante missione, che contribuirà alla cura di tanti pazienti”, dichiara ilProf. Foad Aodi,medico fisiatra, Fondatore di Amsi e Uniti per Unire, eletto per il quarto mandato consecutivo come Consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma e provincia. Tra gli obiettivi dell’Ordine dei Medici, come dichiara anche il collega di Aodi,Dr. Roberto Bonfili,Responsabile UOS Emergenza in Oculistica presso l’Azienda Ospedaliera “Forlanini” di Roma, neoconsigliere dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Roma e Vicesegretario di Uniti per Unire, “quello di sostenere lo scambio e la cooperazione sanitaria per curare i pazienti in loco, insegnando le tecniche chirurgiche ai medici locali, e conferendo così alla professione medica un carattere internazionale che includa anche la solidarietà e il volontariato”.
“Ci auguriamo di sostenere, unendo le forze e le competenze, tante altre missioni mediche e chirurgiche- conclude Aodi – come quella che è in corso in questi giorni a Capo Verde. Speriamo, inoltre, che proprio grazie all’Ordine dei Medici di Roma, nello specifico grazie alla sua area affari esteri e cooperazione internazionale, si possano formare i medici in loco nei Paesi in difficoltà, da una parte, e curare i pazienti, dall’altra. In tal modo, riusciremo a migliorare i servizi sanitari locali, dando più cure e formazione, e a diminuire nello stesso tempo la problematica dell’immigrazione sanitaria e la fuga dei cervelli da questi Paesi verso l’Italia e l’Europa”