
Alla fine degli anni 60 alcuni tombaroli portarono alla luce a Montelibretti, nei pressi di Roma un sepolcro. si trattava dei reperti del raffinato Carro di Erptim, reperti che presero la strada del traffico clandestino dei tesori d’arte. Il tesoro fu venduto, con una falsa documentazione, al prestigioso Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen che lo espose dal 1971. Ma i carabinieri trovarono le vere schede del Carro nell’archivio di Roberto Hecht, noto e pluricondannato trafficante internazionale di beni saccheggiati (fu lui a vendere nel 1971 il Cratere di Eufronio al Metropolitan Museum di New York). Questi e altri atti furono inviati nel 1997 al museo danese: nel 1971, durante la costruzione del centro del Consiglio nazionale delle ricerche a Montelibretti, era riemersa la tomba col resto del Carro e un calesse. Una lunga trattativa tra il museo danese, i nostri dicasteri degli Esteri e dei Beni culturali e l’Avvocatura dello Stato portò alla restituzione del Carro nel 2016. Ora, per la prima volta, viene ricostruito in Italia secondo l’ipotesi degli studiosi danesi ma a primavera tutto il contesto della Tomba 11 di Eretum verrà mostrato al Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano a Roma.
Il generale di brigata Fabrizio Parrulli che guida il Comando dei carabinieri per la tutela, afferma: «Il Carro è il frutto di una straordinaria operazione di diplomazia culturale, il bene era “latitante” da molti anni. Ma la nostra azione va in molte direzioni, come certifica la mostra. Abbiamo un legame fortissimo con l’articolo 9 della Costituzione». Difatti appare evidente l’impegno dell’arma nell’ambito delle aree colpite dai terremoti, ed ecco l’opera “Apparizione della Madonna a san Filippo Neri del Tiepolo” messa in sicurezza dalla chiesa di san Filippo a Camerino nel 2016. Vi è poi il recupero di beni abbandonati per mancanza di acquirenti sul mercato clandestino, come la magnifica Triade Capitolina trovata dai tombaroli a Guidonia Montecelio nel 1992 e lasciata al confine svizzero nel 1994, ed ancora la restituzione di reperti esportati clandestinamente dal Medio Oriente, come il rilievo funerario di Palmira rintracciato in una casa privata ad Asti nel 2012. Mille storie, e mille meraviglie salvate.
Enrico Guedon