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Intervista allo scrittore Alessandro Genovese

Palmiro si sveglia all’improvviso durante la notte, affetto da un male inspiegabile che con il passare dei giorni peggiora

Eleonora Marsella by Eleonora Marsella
27 Febbraio 2020
in Attualità
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“Per quanto ricordasse, in vita sua non c’era stata salita più dolce di quella che avrebbe affrontato per giungere davanti alla porta di casa. Sarebbe stata una solenne ascesa da trionfatore. Di chi ce l’ha fatta, di chi si è riscattato dalla mediocrità, di chi ha superato il limite.”

Barcellona. Palmiro si sveglia all’improvviso durante la notte, affetto da un male inspiegabile che con il passare dei giorni peggiora fino a far sparire praticamente il suo stomaco, lasciandogli un buco sulla pancia. Palmiro non sa cosa fare, quando all’improvviso la soluzione si presenta casualmente davanti a lui: un certo Tebaldo, che gli spiega che la causa del suo male è data dalla scomparsa di un particolare elemento chimico dalla sua vita – in tal caso l’antimonio – e perciò deve recuperarlo. Palmiro, credendo nonostante tutto a questa surreale versione dei fatti, acquista dunque una sfera di antimonio dall’eccentrico mercante Maxìm e torna a casa con la speranza di guarire… ma dopo un apparente miglioramento, scoprirà che non è ancora finita. È solo l’inizio di una catastrofe che sconvolgerà la sua vita.

Una catastrofe descritta per intero, minuziosamente e con un linguaggio raffinato, tra le pagine diProprietà degenerative della materia e altre catastrofi, di Alessandro Genovese, pubblicato con Effetto Edizioni. Una storia surreale narrata attraverso gli occhi di tale Palmiro, che ci appare come un uomo mite, pragmatico e calcolatore, che sopporta con dignità la sua mediocre esistenza priva di amici e parenti, fatta di giorni tutti uguali tra casa e lavoro. La sua vicenda, per quanto surreale porta a galla in grandi quantità il senso di alienazione ed emarginazione che dilaga nella nostra società, tra la massa di persone, di ombre che camminano al nostro fianco lungo le strade senza degnarci di uno sguardo. Non siamo che spettri agli occhi del popolo con cui camminiamo, ma è solo una sensazione: siamo fatti di materia. È bene ricordarlo, per dare maggior senso alla nostra esistenza.

Come nasce quest’opera?

Il mio romanzo nasce da una riflessione suscitata dalla lettura di saggi e romanzi come “Essere e avere” di Eric Fromm, “Utopia” di Tommaso Moro, “Cecità” di Josè Saramago”, nei quali ho potuto ammirare la capacità di indagare e condannare l’avidità umana e apprezzare la maestria con cui più o meno velatamente hanno mostrato quanto questo mostro millenario riesca a deteriorare i rapporti interpersonali. Dal momento che ho sempre creduto nell’assioma che chi scrive debba offrire al lettore uno spunto per un dialogo a distanza e per indurre alla riflessione, ho affrontato il tema “avidità” concependo il protagonista della storia come un uomo qualsiasi caratterizzandolo con problemi, fobie e timori riscontrabili in persone che conosciamo o di cui soffriamo addirittura noi stessi, quindi un personaggio in cui ci si potesse riconoscere facilmente. Per questo l’ho presentato subito a livello psicologico piuttosto che fisico, proprio per farlo entrare nella testa del lettore. Volevo creare questa empatia anche perché ciò che capiterà a Palmiro, il protagonista appunto, in apparenza va al di là della logica di tutti i giorni e dunque per il lettore sarà più facile se non giustificare, almeno comprendere le sue scelte. Tentando un’azzardata similitudine dirò che Palmiro è una figura di mezzo tra Marcovaldo e Pinocchio. In effetti ho scritto una storia surreale e grottesca in cui non manca la vena ironica, secondo me elemento imprescindibile per l’autocritica e per una lettura più piacevole, come non mancano i colpi di scena e le situazioni tragicomiche ma sempre funzionali al messaggio e alla trama. Insomma il lettore non troverà ricami narrativi inutili e noiosi, non troverà acrobazie stilistiche, non troverà frasi tanto eleganti da poter essere annoverate tra gli aforismi più famosi e non troverà descrizioni così dettagliate da rasentare un’opera pittorica manierista. Qualcuno più autorevole di me in ambito letterario ha definito il mio romanzo “sui generis” perché è così originale nella trama e nello stile che non può trovare un’esatta collocazione. Comunque sotto certi aspetti e in funzione di alcuni elementi narrativi strizza l’occhio al “realismo magico”, per intenderci, lo stesso di Garcia Marquez, Calvino, Allende, Bulgakov e tanti altri.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

Come già accennato, nel mio romanzo tratto l’avidità umana ma con una connotazione fortemente negativa e, in qualche modo, assurda. Negativa e assurda perché è sotto gli occhi di tutti quanto spesso anche le anime più corazzate si lascino corrompere da una ricchezza effimera e vuota, e giacché nessuno può scagliare la prima pietra, più o meno tutti noi, anche se fatichiamo ad ammetterlo, in un dato momento della vita abbiamo abdigato in favore del tornaconto personale, chi non ha taciuto per timore di ritorsioni o di critiche o si è voltato dall’altra parte per non essere coinvolto, ha tradito un amico o ha trascurato un sentimento o ha fatto valere la regola del “morte tua vita mea”. Ma non voglio dare l’idea di voler moralizzare l’umanità poichè non posseggo né la statura morale, né l’autorità e né le virtù intrinseche di questa qualità per farlo. La mia intenzione è molto più banale, attraverso la storia che ho scritto vorrei rivolgere alcune domande ai lettori che si troveranno a sfogliare le pagine del mio romanzo. Seppur tra le righe, sono domande semplici ma forse altrettanto non lo saranno le risposte che ognuno tenterà di darsi. Ho concepito quest’opera in modo che il messaggio fosse intuito già dalle prime pagine, ma d’altra parte volevo che rimesse latente per concede al lettore il tempo per arrivarci gradualmente da solo e metabolizzarlo.

Leggi il mio libro perché…

Se cerchi un libro per lo svago, per trascorrere qualche ora sotto l’ombrellone, per ammazzare la noia di un viaggio in treno o in metro, per conciliare il sonno o per fare un dispetto a un amico, non lo comprare! Te lo sconsiglio assolutamente! Perché Il mio libro è cattivo, addirittura spietato, è insolente, sarcastico, per niente romantico, assurdo e nello stesso tempo logico, surreale ma incredibilmente vicino ai fatti di tutti i giorni. Ti assicuro che sarà divertente leggerlo e sono pronto alla critica se così non fosse, ma dubito perché i miei guru sono Erasmo, Parini e Saramago, quindi riderai di gusto per le situazioni paradossali e di amarezza perché ti ci riconoscerai ogni volta.

Progetti futuri?

Tantissimi… sono un piccolo vulcano in continua eruzione. Quando arriva l’ispirazione scrivo poesie, ultimamente ho vinto anche un concorso nazionale e ancora non ho capito come, ma non disdegno filastrocche per bambini e brevi racconti. In cantiere ho due storie che vorrei si trasformassero in romanzi. Una sul tema della guerra e l’altra sul razzismo. Ma il mio sogno è veder rappresentata una mia opera a teatro. Che debba cimentarmi anche nella sceneggiatura?

Il libro merita 5 stelle su 5

Leggilo

Tags: Roma
Eleonora Marsella

Eleonora Marsella

Eleonora Marsellanasce nel cuore delSalentonell’anno ’92, cresce tra la natura e il suono del pianoforte le farà compagnia per svariati anni, ben presto però si dimostrerà sua amica fidata la penna, dapprima come valvola di sfogo in secondo luogo come canale di comunicazione verso il mondo. Diplomatasi in un Istituto tessile si è destreggiata per un paio d’anni nell’ambito della moda capendo ben presto che se pur affascinante, questo ambiente si dimostra al quanto effimero. Si laurea velocemente a Luglio 2014 presso L’Università del Salento inScienze Della Comunicazionecon una tesi sperimentale in Linguistica Italiana sui mutamenti linguistici negli ultimi dieci anni, a Novembre 2016 si laurea al corso di studi inInformazione, Editoria e Giornalismopresso RomaTre con tesi magistrale in giornalismo specialistico. A Maggio 2017 conclude gli studi del Master in Comunicazione Digitale organizzato dal Centro Studi Giornalistici nel cuore di Roma. Scrive su giornali cartacei da quando ha 17 anni, la sua prima esperienza risale ad un giornalino scolastico, poi approderà presso un cartaceo mensile di tiratura 20 mila copie, collaborerà ad un settimanale cartaceo e web del Salento, sarà Addetto Stampa per una società calcistica. Dal 2013 èbloggerper professione. Attualmente collabora con il settimanale La Terrazza di Michelangelo, collabora ad un bisettimanale pugliese Il Gallo, ha una rubrica letteraria all’interno del quotidiano PaeseRoma e collabora in varie radio consigliando libri o promuovendo gli eventi letterari che lei stessa organizza a Roma. Dal 1 Marzo 2017 ha una rubrica letteraria perRadio Godotogni mercoledì dalle 17 alle 18,30 insieme al collega giornalistaMaurizio Costa.Si occupa di presentazioni di libri in giro per Roma promuovendo gli autori esordienti da diversi anni, ha un Team di giovanissimi che cresce insieme a lei e sviluppa piani di comunicazione per pagine Facebook. Viaggia molto, predilige Africa e Asia, ha una passione per il mondo musulmano e studia arabo da autodidatta (quando può), ama il cinema, ha una passione smisurata per gli anni di piombo e attualmente vive a Roma con la sua jack russel Africa. Ama frequentare workshop, meeting e corsi internazionali nel campo del giornalismo, dell’editoria, dei social media e dell’informazione. Viaggia per lavoro continuamente. Per contattare Eleonora Marsella:

  • Ilblogdieleonoramarsella@gmail.com
  • Numero telefonico 3802646915
  • Pagina Facebook- Il blog di Eleonora Marsella
  • Contatto Twitter- Elemarsella

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