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Albert Edwin Flury ritrattista del Potere

L’arte è una delle cose belle della vita, una delle cose che la rendono degna di essere vissuta. È un sogno da svegli di Giuseppe Lorin

Giuseppe Lorin by Giuseppe Lorin
14 Giugno 2020
in Arte
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È da una frase della scrittrice Enrica Magnani Bosio che l’artista Flury deduce la sua condotta di vita.

on Danilo Iervolino ritratto da Flury

Albert Edwin Flury nasce negli anni 70 a Busto Arsizio (Varese), da madre Italiana e da padre Svizzero/Inglese. Fin dai primi anni della sua età dimostra spiccate sensibilità verso l’arte. A quattro anni insiste con la madre nel voler entrare nelle chiese antiche per vedere i quadri, capolavori pittorici di cui sono adorne e che lo incantano nello sguardo. L’amore per l’arte era già luce. A sei anni gli conferiscono l’Attestato di Benemerenza rilasciato dal Presidente del Consiglio Regionale Sergio Martelli, in occasione del X Anniversario dello Statuto della Regione Lombardia. A otto anni, visita con la mamma la Reggia di Versailles; le descrizioni, la storia, i particolari racconti determinarono la scelta stilistica dell’artista, nelle cui opere si respira un’aria settecentesca. Nell’animo artistico di Albert, affondano le radici del fascino classico. Tutto ciò ha influito in maniera determinante per la sua formazione artistica.

L’Arcivescovo di Milano, Card. Angelo Scola

Le originali tecniche, messe in uso da Albert Edwin Flury, spaziano dall’acquerello alla tempera, e a quattordici anni l’artista decide d’iscriversi al liceo artistico di Busto Arsizio, cui seguiranno i corsi d’indirizzo architettonico presso il Politecnico di Milano, attraverso i quali approfondirà lo studio della prospettiva e delle formule che la regolamentano.

Ritratto dell’infanta Maria Vittoria Cito

Dal 1993 la produzione pittorica acquisisce alti riconoscimenti che lo porteranno ad esporre inizialmente in mostre collettive ed in seguito, in vernissage personali dove il respiro ampio delle sue opere ottengono committenze nel settore della Ritrattistica che, per la sua connotazione di realismo ed autenticità, continua ad essere una tecnica moderna, adoperata da molti artisti ancora oggi. Su commissione del delegato pontificio nel 1999, in occasione del Giubileo, esegue l’opera “Bartolo Longo ed il Santuario di Pompei” per il Museo Nazionale del Santuario della Vergine del Rosario, a Pompei. Nel 2000 viene incluso nel 36° Catalogo Internazionale dell’arte moderna (Già-Bolaffi Mondadori).

Ritratto del Principe William di Albert Edwin Flury

Tanti i ritratti a personalità di ieri e di oggi, ad opera di Albert; solo per citarne alcuni: nell’aprile del 2000 esegue il ritratto del Principe William, che verrà inviato a Buckingham Palace alla Famiglia Reale, in occasione del compimento del diciottesimo anno del giovane effigiato.

Maria Antonietta nell’omaggio di Albert Edwin Flury

Nel 2006 viene scelta l’opera “Omaggio a Maria Antonietta” per la copertina del romanzo storico di Vladimir Oravsky, Axel och Toine, presentato nel gennaio del 2007.

Franco Zeffirelli e Massimo Migliavacca in ritratto

Nel 2009 esegue il ritratto di “Franco Zeffirelli con l’amico Massimo Migliavacca” su commissione di quest’ultimo e nel 2010 un ritratto inedito dell’Imperatrice d’Austria e Ungheria Elisabetta, meglio nota come Sissi, per la mostra “Il Mito di Sissi” alla Casa del Conte Verde di Rivoli (Torino).

L’Imperatrice d’Austria e d’Ungheria S. A. S. Elisabetta

C’è una correlazione tra il ritratto e l’idea dell’immortalità. Da sempre questa tecnica richiama alla mente il voler fermare la vita, cogliendo le sembianze e le espressioni del soggetto rappresentato, in un determinato momento. Nella prestigiosa dimora dei principi Pamphilj in occasione degli incontri per ciò che riguardano gli Stati Generali dell’Economia, il premier Giuseppe Conte, nella cornice di Villa Pamphilj, avendo scelto come location il magnifico Casino del Bel Respiro ha parlato dell’omaggio alla bellezza italiana, fatto al mondo intero.

La bellezza, quanta importanza ha nei tuoi ritratti? Ritieni che, oggi, siano cambiati i canoni della bellezza, dell’estetica?

«Nella mia pittura, l’impostazione estetica riveste un ruolo dominante; l’attenzione alla simmetria, alle proporzioni, alla posa ed al giusto contesto in cui va a collocarsi il soggetto, sono aspetti importantissimi. I canoni di bellezza, sempre in continuo cambiamento, sono influenzati dalle mode e dai tempi. Tenendo conto di questo fatto, non penso però che i canoni estetici nell’impostazione del dipinto siano mutati; gli elementi che ho citato sopra sono, ancora oggi, più che validi. Una frase sulla bellezza… La bellezza è nella perfezione del mondo che ci circonda, ed ogni creazione artistica ad essa si deve ispirare. Ma preferisco non fare riferimenti politici, l’arte e la politica non legano…».

Albert Edwin Flury con il ritratto di sua figlia Emily Elisabeth

Nel ritratto, quando si può dire che inizia il vero lavoro pittorico?

«Quando le prime campiture sono stese e, via via, strato su strato si procede a definire i dettagli, i chiaroscuri, gli incarnati».

In un ritratto ad olio su tela, quanto influiscono i dettagli?

«I dettagli rivestono un ruolo importante ma non fondamentale per la buona riuscita del ritratto. Io lavoro sempre “d’insieme” per poi, successivamente, dedicarmi ai singoli dettagli. Altrimenti si rischia di ottenere un risultato con tante parti del dipinto ben curate e dettagliate ma nel complesso slegate tra loro».

Sei soddisfatto di ciò che riesci ad infondere nel ritratto? E cosa, di archetipico, riesci a far percepire a chi osserva?

«La mia è una costante ricerca. Sin da bambino desideravo dedicarmi al ritratto ad olio. Un amore viscerale, ogni qual volta entravo nei musei, mi spingeva ad indugiare sui ritratti dei nobili effigiati. Quelle pose ricercate, quell’eleganza sfarzosa ma composta, quei dettagli sui quali il pennello dei pittori si era soffermato! Questi elementi, uniti all’aspetto più nobile del soggetto che ritraggo, sono, credo, gli elementi che l’osservatore percepisce maggiormente osservando un mio dipinto».

Di un soggetto che andrai a ritrarre, qual è quel particolare intorno al quale il tuo pennello, la tua sensibilità pittorica si sofferma di più per concludere alla perfezione l’arduo compito?

«Lo sguardo. Inizio sempre un ritratto dagli occhi, poiché è nello sguardo che si cela l’animo del soggetto».

Giuseppe Lorin

Giuseppe Lorin

Giuseppe Lorin

Autore di saggi, narrativa, cinema e teatro, scrittore, regista e attore, Giuseppe Lorin, laureato in Psicologia all’Università “La Sapienza”, vive e lavora a Roma, dove svolge la sua attività collaborando con varie testate giornalistiche on web e cartacee, tra le quali Orizzonti, ediz. Aletti, distr. Feltrinelli; Rivista San Francesco d’Assisi;International Urbis et Artis bimestrale di Arte Cultura e Attualità. Ha scritto e pubblicato su: Roma Capitale; Il Tempo.it; Flip news.org; Periodico Italiano magazine.it; L'Unico.it; Nuovi Argomenti.org; Gliautori.it; Rossovenexiano.it; Partecipiamo.it; Servire, trimestrale del Sovrano Militare Ordine di Malta. Il 14 giugno 2014 iniziò la collaborazione con il giornale Laici.it diretto da Vittorio Lussana con l'articolo/intervista a Dante Maffia. Negli anni ’80 frequenta gli incontri di giornalismo condotti da Indro Montanelli ed Enzo Biagi.Alcuni suoi testi teatrali sono stati rappresentati e premiati, come: “Scartafaccio, liturgie pasoliniane” con Paolo Lorimer, Tiziana Bergamaschi, Silvio Parrello detto “er pecetto” (Castello Orsini a Soriano); “Risveglio di primavera in poesia: Michela Zanarella in recital” con Elisabetta De Palo, Eleonora Pariante, Chiara Pavoni, Federica Fiorilo, Alessandro Moschini alla chitarra (Teatro Argot Studio); "Gioco d'identità" con Matteo Tosi, Chiara Pavoni, Marco Palvetti, Paolo Zanarella al pianoforte (Giardino di Palazzo Zuckermann a Padova); "L'Estetica dell'Oltre tra Poesia & Teatro" con Michela Zanarella, Chiara Pavoni, Silvio Parrello, Salvatore Gioncardi, Giulio Eccher, Filippo Di Lorenzo (Teatro Argot Studio); "Tragicamente Rosso" scritto in collaborazione con Michela Zanarella ed interpretato da Chiara Pavoni con alla chitarra il M° Mauro Restivo; "Fragile Vita" dedicato a Chiara Insidioso Monda, scritto in collaborazione con Michela Zanarella ed interpretato nella prima versione da Chiara Pavoni, Maria Lo Moro, Marco Bersaglini, Matteo Pasquinelli, Mauro Restivo alla chitarra, Adriana Palmisano cantante; nella seconda versione Chiara Pavoni, Diana Iaconetti, Marco Bersaglini, Matteo Pasquinelli, Mauro Restivo alla chitarra, Carolina Gentile cantante. Dal 2003 è membro di giuria di premi di poesia e narrativa: “Un libro amico per l’inverno” a Rende; “Pioggia di Libri” a Taranto; “Memorial Gennaro Sparagna” a Minturno; “Città di Torvajanica” a Torvajanica; "Premio di Poesia Città di Latina" ideato e organizzato da Alessandro Vizzino e Giulia Vertucci; "Premio Internazionale Le Ragunanze" a Villa Pamphilj - Roma; Premio Xilema "Accendi le Parole" al castelletto di Porta Ostiense – San Paolo. Ha pubblicato saggi sui seguenti personaggi:Vito Pandolfi, Marilyn Monroe, Francesca Bertini, Greta Garbo, Dante Maffia, Dacia Maraini, Dino Buzzati, Isabella Morra. È l’autore di: “MANUALE DI DIZIONE”, Nicola Pesce editore/Tespi, con prefazione di Corrado Calabrò, già presidente AGICOM garante della Comunicazione Italiana, e Dacia Maraini.DA MONTEVERDE AL MARE”, con prefazione di Jonathan Doria Pamphilj“TRA LE ARGILLE DEL TEMPO”, romanzo postfantastorico, unico nel suo genere e I della trilogia.“ROMA, I SEGRETI DEGLI ANTICHI LUOGHI”, romanzo postfantastorico. II della trilogia. “ROMA, LA VERITA' VIOLATA”, Alter Ego Edizioni, romanzo postfantastorico. III della trilogia.“TRANSTIBERIM, Trastevere, il mondo dell'oltretomba”. A passeggio lungo la sponda destra del Tevere alla scoperta di posti e storie sconosciute. Bibliotheka Edizioni. Guida storico turistica.“DOSSIER ISABELLA MORRA”, la storia della poetessa del XVI secolo. Saggio storico che raccoglie 7 poesie di: Dacia Maraini, Dante Maffia, Michela Zanarella, Corrado Calabrò, Marcella Continanza, Vittorio Pavoncello, Antonella Radogna. 2019. Bibliotheka Edizioni. “CISTIBERIM, Vmbilicvs Vrbis Romae”, volume 1, Bibliotheka Edizioni, Saggio sulla Storia dei monumenti, colli, personaggi, chiese ed altro che si trovano sulla sponda sinistra del Tevere, con prefazione di Fabiano Forti Bernini (discendente di Gian Lorenzo Bernini). “CISTIBERIM, il Potere e l'Ambizione”, volume 2, Bibliotheka Edizioni, Saggio sulla Storia dei monumenti, dei 7 colli, dei personaggi, dei papi e dei presidenti del Palazzo, delle chiese e dei palazzi del potere, ed altro ancora che si trova sulla sponda sinistra del Tevere, con prefazione di Fabiano Forti Bernini (discendente di Gian Lorenzo Bernini). Personaggi Intervistati:Carlo Rubbia premio Nobel, Dacia Maraini, Mauro Mellini, Corrado Calabrò, Furio Colombo, Pappi Corsicato, Lorenzo di Las Plassas, Rosario Sorrentino, Luciano Mecacci, Milena Vukotic, Alessandro Gassman, Jonathan Doria Pamphilj, Alba Gonzales, Roberto Vecchioni, Italo Moscati, Roberto Ormanni, Donatella Bisutti, Dante Maffia, Marcella Continanza, Donatella Pecci Blunt, Massimo Fecchi, Dino Pedriali, Silvio Parrello, Paolo Fallai, Angela Molteni, Lucia Goracci, Michela Zanarella, Vittorio Pavoncello, Gianluca Mech di Tisanoreica, Stefano Pozzebon, Vittorio Michele Craxi, detto Bobo... ed altri…Giuseppe Lorin conduce eventi di prestigio con il patrocinio dell’Ambasciata di Svezia, del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio, del Comune di Roma Capitale, del XII Municipio, ed è lettore e moderatore nelle presentazioni di libri.Collabora con accademie, scuole e associazioni culturali per la realizzazione di corsi su “La magia dell’interpretazione con il Metodo Mimesico”; è docente di Dizione, Dizione interpretativa, di scrittura creativa, di Dizione nella comunicazione interattiva per politici, di marketing & pubblicità, di ufficio stampa e giornalismo. È membro di giuria di Premi e Concorsi Nazionali ed Internazionali.Ulteriori informazioni sempre aggiornate: http://giuseppelorin.blogspot.itoppure, scrivendo su Google: Giuseppe Lorin 

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