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Intervista a Martina Vaggi

Martina Vaggi esordisce con una raccolta autopubblicata di tutto rispetto, in questo anno così drammatico: un 2020 che ci ha oppressi, fin dalla sua alba, con l’ansia e la paura generati dal dilagare della pandemia da COVID19, e le conseguenze a livello globale

Eleonora Marsella by Eleonora Marsella
29 Ottobre 2020
in Libri
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Martina Vaggiesordisce con una raccolta autopubblicata di tutto rispetto, in questo anno così drammatico: un 2020 che ci ha oppressi, fin dalla sua alba, con l’ansia e la paura generati dal dilagare della pandemia da COVID19, e le conseguenze a livello globale.Il diario del silenzioraccoglie cinquanta storie ambientate in questo clima, in particolare nei mesi del lockdown: cinquanta episodi, cinquanta vite, cinquanta punti di vista; cinquanta paia di occhi che hanno visto da vicino l’incrementarsi del numero di contagi, di vittime, di mutamenti della società su ogni livello. Tra ricoveri ed emergenze, chiusure di attività e smarworking, tra crisi e speranza per un domani migliore – tra rassegnazione e fede – l’autrice ci mostra tutto l’impatto avvertito dalla società in un evento mondiale senza precedenti, attraverso la cronaca dei singoli individui.

Uno stile pulito, scorrevole e profondo al punto giusto che ci narra storie reali, ci parla di vite comuni, vissute da qualcuno che potrebbe vivere accanto a noisenza nemmeno saperlo, o in cui possiamo rispecchiarci. Uomini, donne e bambini la cui storia, impressa su carta, permetterà a tutti quanti – a chi ancora ha la fortuna di essere rimasto lontano da questo male dilagante – di scoprire cosa significa trovarsi (ed essersi trovati)là fuori. Prima, durante e dopo il lockdown.

E ancora oggi.

Il libro merita 5 stelle su 5.

AMAZON

Come nasce questo libro?

Durante i mesi della quarantena, ogni giorno pubblicavo un post sul mio blog “Pensieri surreali di gente comune” dove contavo i giorni di reclusione e annotavo pensieri sull’evolversi della situazione. Era come un diario, dove segnavo la data e numeravo i giorni di reclusione. Un giorno, la mia migliore amica, infermiera in un reparto Covid, mi disse: “Dovresti scrivere un libro su tutto questo, lo sai?”.

Aveva ragione. Ma il libro non poteva essere improntato sui miei pensieri, doveva basarsi sulla testimonianza di chi aveva vissuto il Covid in prima linea (infermieri, medici, operatori sanitari), di chi ne aveva subito le conseguenze economiche (imprenditori, aziende, dipendenti), di chi aveva rivoluzionato il proprio modo di lavorare (gli insegnanti, lo smart working, gli psicologi, gli educatori, le persone comuni): il libro doveva parlare anche di chi aveva cercato di dare conforto, anche attraverso la fede, la terapia o il volontariato. Doveva parlare dei pazienti, dei parenti che non hanno potuto star loro vicino quando sono venuti a mancare. Doveva parlare di quel silenzio spettrale che ha circondato le città per mesi.

Il libro doveva riguardare varie regioni e città italiane, per dare un quadro generale di come il periodo del lockdown avesse influito sull’Italia intera. Per questo ho cercato persone che avessero vissuto esperienze, le ho ascoltate e ho creato dei racconti su di loro: ogni racconto inizia con una data, un nome di città /paese e della regione in cui si trova.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

Per scrivere questo libro io ho ascoltato la testimonianza di quarantacinque persone. Poi mi sono messa nei loro panni per poter scrivere di loro.

Ascoltare, mettersi nei panni degli altri.

Sono due azioni che non abbiamo più l’abitudine di compiere.

Quello che cerco di dire è che ogni persona è un mondo da scoprire: ogni persona ha le proprie ragioni, conosce i motivi che la spingono a comportarsi in un modo piuttosto che in un altro. E l’unico modo che abbiamo per capire veramente una persona è ascoltarla. Questo oggi non succede più: spesso e volentieri la comunicazione fallisce o è inesistente proprio perché la maggior parte delle persone non è intenzionata a comunicare con altri, quanto a parlare solo di se stessa, a voler avere ragione a tutti i costi. Questo è quello che è emerso in maniera evidente durante la quarantena, attraverso la comunicazione sui social.

La quarantena, poi, ha messo in evidenza un altro aspetto: non siamo più abituati a restare da soli con noi stessi, a fermarci, a guardare agli sbagli che commettiamo noi: siamo ormai abituati a puntare il dito sugli altri, a scaricare su di loro colpe nostre che non riusciamo ad affrontare.

Guardarsi dentro, affrontare i propri sbagli, crescere. Questo è un percorso che dovremmo tutti fare per poter essere persone migliori. Per questo la spiritualità è un tema che tocca le pagine di questo libro in vari punti.

Leggi il mio libro perché…

Perché parla di te, di me, di noi. Parla di un momento storico che ci ha coinvolti tutti, allo stesso tempo, nello stesso modo. Tutti abbiamo subìto il lockdown, in un modo o nell’altro e la crisi economica che ne è derivata: molti hanno vissuto la malattia o hanno perso qualcuno senza potergli tenere la mano.

Questo libro riguarda tutti noi e tocca ognuno di noi nel profondo, perché molte esperienze che vi sono racchiuse sono state vissute da altrettante persone.

Progetti futuri?

Una delle cose che ho imparato durante la quarantena è che l’unico momento che abbiamo a disposizione, l’unico momento che conta veramente vivere è il presente. Per il momento, quindi, mi vivo il presente, cercando di divulgare il libro il più possibile.

Conclusioni…

Ci sono segni più profondi rispetto a quelli lasciati dalle mascherine che, alcuni, hanno dovuto indossare per dodici ore di fila. Spero di essere riuscita a rendere al meglio le emozioni, i sentimenti, il dolore, quella profonda umanità che ci lega tutti e che è emersa da ogni persona che ho ascoltato.

E-BOOK

Tags: Roma
Eleonora Marsella

Eleonora Marsella

Eleonora Marsellanasce nel cuore delSalentonell’anno ’92, cresce tra la natura e il suono del pianoforte le farà compagnia per svariati anni, ben presto però si dimostrerà sua amica fidata la penna, dapprima come valvola di sfogo in secondo luogo come canale di comunicazione verso il mondo. Diplomatasi in un Istituto tessile si è destreggiata per un paio d’anni nell’ambito della moda capendo ben presto che se pur affascinante, questo ambiente si dimostra al quanto effimero. Si laurea velocemente a Luglio 2014 presso L’Università del Salento inScienze Della Comunicazionecon una tesi sperimentale in Linguistica Italiana sui mutamenti linguistici negli ultimi dieci anni, a Novembre 2016 si laurea al corso di studi inInformazione, Editoria e Giornalismopresso RomaTre con tesi magistrale in giornalismo specialistico. A Maggio 2017 conclude gli studi del Master in Comunicazione Digitale organizzato dal Centro Studi Giornalistici nel cuore di Roma. Scrive su giornali cartacei da quando ha 17 anni, la sua prima esperienza risale ad un giornalino scolastico, poi approderà presso un cartaceo mensile di tiratura 20 mila copie, collaborerà ad un settimanale cartaceo e web del Salento, sarà Addetto Stampa per una società calcistica. Dal 2013 èbloggerper professione. Attualmente collabora con il settimanale La Terrazza di Michelangelo, collabora ad un bisettimanale pugliese Il Gallo, ha una rubrica letteraria all’interno del quotidiano PaeseRoma e collabora in varie radio consigliando libri o promuovendo gli eventi letterari che lei stessa organizza a Roma. Dal 1 Marzo 2017 ha una rubrica letteraria perRadio Godotogni mercoledì dalle 17 alle 18,30 insieme al collega giornalistaMaurizio Costa.Si occupa di presentazioni di libri in giro per Roma promuovendo gli autori esordienti da diversi anni, ha un Team di giovanissimi che cresce insieme a lei e sviluppa piani di comunicazione per pagine Facebook. Viaggia molto, predilige Africa e Asia, ha una passione per il mondo musulmano e studia arabo da autodidatta (quando può), ama il cinema, ha una passione smisurata per gli anni di piombo e attualmente vive a Roma con la sua jack russel Africa. Ama frequentare workshop, meeting e corsi internazionali nel campo del giornalismo, dell’editoria, dei social media e dell’informazione. Viaggia per lavoro continuamente. Per contattare Eleonora Marsella:

  • Ilblogdieleonoramarsella@gmail.com
  • Numero telefonico 3802646915
  • Pagina Facebook- Il blog di Eleonora Marsella
  • Contatto Twitter- Elemarsella

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