La Galleria Poggiali di Milano ha inaugurato il 1° ottobre 2025 “Healing“, la prima mostra personale in Italia dell’artista cinese Bai Yiyi (Datong, 1992), a cura della storica dell’arte e curatrice Elisa Carollo. Un evento che segna un’importante tappa nella carriera di una delle voci emergenti più originali del panorama dell’arte contemporanea internazionale.
Bai Yiyi, artista con base a Shanghai, esplora nelle sue opere una visione della realtà come flusso ininterrotto tra energia e materia, dando forma a un universo in costante metamorfosi. La sua cifra stilistica si fonda su una tecnica puntinista unica, che fonde la tradizione del dian hua, tipica della pittura classica cinese, con elementi di pixelazione digitale.
Questa sintesi tra antico e contemporaneo genera opere luminose e dinamiche, dove corpo e spirito, visibile e invisibile, microcosmo e macrocosmo si fondono in un’unica dimensione fluida. I confini tra soggetti e oggetti si dissolvono, trasformando la pittura in una vera e propria esperienza meditativa e sensoriale.
Il titolo “Healing” (Guarigione) non è casuale: rimanda alla dimensione terapeutica e rigenerativa della pittura di Bai Yiyi. L’atto artistico si sposta dall’estetico al filosofico e spirituale, diventando un processo di armonizzazione tra la dimensione interiore ed esteriore, personale e collettiva.
Dipingere, per Yiyi, è un vero e proprio atto di cura, mirato a ristabilire l’equilibrio in un flusso cosmico disturbato. È un invito esplicito a riconnettersi con le energie vitali e a riscoprire la relazione profonda che unisce corpo, coscienza e universo.
Le opere in mostra sono il frutto di una pratica meditativa e meticolosa, dove il gesto pittorico non si concentra sulla ricomposizione di immagini, ma sulla cattura di flussi di energia e stati di coscienza. L’artista ha spostato l’attenzione dalle folle esterne all’interiorità, percependo il corpo umano come un microcosmo che dialoga con l’universo.
La visione di Bai Yiyi è profondamente radicata nei principi del Daoismo e si intreccia con i concetti della fisica contemporanea. Questa combinazione genera una cosmologia alternativa e unificante, dove astrazione e figurazione si incontrano per restituire una visione olistica della realtà.
“Healing” si configura, quindi, come un percorso di sintonizzazione e consapevolezza che offre al visitatore uno spazio in cui le esperienze interiori e le relazioni cosmiche si intrecciano in una rete di interdipendenza vitale.
L’artista è già riconosciuto a livello globale, con opere esposte in fiere come Art Basel Miami, Frieze Seoul e Frieze Los Angeles, e presenti in collezioni di prestigio tra cui il Singapore Art Museum e la White Rabbit Gallery (Sydney).
La mostra si configura come un percorso di sintonizzazione tra mondi interiori e strutture cosmiche, offrendo allo spettatore uno spazio dove meditazione, estetica e percezione si incontrano.
Eleonora Francescucci



















