Al Teatro Le Sedie va in scena da Venerdì 1 a Domenica 3 Marzo la storia di Nahui Olin, poetessa, pittrice, modella, rivoluzionaria.
L’insolito personaggio prenderà vita sul palcoscenico evocato dall’attrice Gioia Montanari che lo racconta a PaeseRoma.
Gioia, com’è nata l’idea di raccontare la storia di Nahui Olin?
“Direi quasi per caso, cinque o sei anni fa ho letto la sua biografia e me ne sono innamorata. Ho chiesto quindi ad Andrea (Pergolari n.d.r.) di scrivere un monologo ispirato al libro. Dal momento che con lui tutto è possibile, il monologo è divenuto realtà e ora mi accingo ad interpretarlo…
Chi era Nahui Olin?
“Per la sua epoca, sicuramente una ribelle, una donna senza freni… Era la figlia del generale Mondragon e il suo vero nome era Carmen Mondragon. Visse gli anni della rivoluzione e restaurazione messicane e a Parigi conobbe Picasso e Matisse”.
Non deve essere stato facile rendere un personaggio così complesso e profondo in un monologo…
“Andrea Pergolari ha deciso di raccontare la storia dal punto di vista amoroso e, come in componimento musicale, l’ha divisa in quattro movimenti, legati ai quattro amori fondamentali nella vita di Nahui Olin.”
Quali?
“Il padre, il primo sposo, un uomo che non l’ha mai amata, e l’ultimo, sfortunato amante, che morì prematuramente facendola sprofondare in una forte depressione. Nahui Olin trascorse in povertà, a Città del Messico, gli ultimi anni della sua vita”.
Ci sono personaggi della nostra epoca che per certi aspetti le somigliano?
“Non credo si possano fare paragoni; è passato moltissimo tempo e oggi tutte si sono ribellate, male e troppo e si sono spogliate, male e tutte…”
E lei, sente di somigliarle?
“Direi di si… Sento di essere molto vicina emotivamente a questa donna ribelle e passionale”
Che cosa significa Nahui Olin?
“In azteco vuol dire appunto: quarto movimento, ovverossia il moto perpetuo, l’energia che dà la vita.
info e prenotazioni: info@centrolesedie.it – 0689011850 – 3201949821
di Angelo Sorino