Anna una tenera e ruspante prostituta e Ugo uno scrittore frustrato in crisi esistenziale, sono i protagonisti di questa brillante commedia. Lui, esasperato dal continuo trambusto che fa ogni notte Anna rientrando dal “lavoro”, irrompe furibondo nell’appartamento di lei…
L’idea di portare in scena GENTE DI FACILI COSTUMI di Nino Manfredi e Nino Marino, nasce dalla volontà, da parte della LUMAX PRODUCTION, di celebrare, per la Stagione Teatrale 2014/2015, il decennale della scomparsa del grande Nino Manfredi attraverso la piéce che teatralmente lo ha più rappresentato, attraverso un testo da lui stesso firmato e che è stata anche la sua ultima apparizione sulle scene.
Già accolta più che favorevolmente dal grande pubblico che gli ha riservato grandi acclamazioni, la commedia si avvale della presenza di due attori di provata fama ed esperienza come Luciana Frazzetto e Geppi Di Stasio, due cavalli di razza in grado di emozionare e divertire con la loro eleganza stilistica.
I due protagonisti, sempre più seguiti dal pubblico della capitale, tra una serie di litigi, gags, scontri verbali e battibecchi, danno vita ad un esilarante incontro di due mondi assolutamente contrastanti come quello della travolgente e ruspante prostituta di lungo corso e quello di un intellettuale piccolo piccolo con ambizioni al di sopra persino della consapevolezza dei suoi limiti.
In un travolgente finale fatto di scontri, invettive, passionalità e amore, i due si scoprono molto più vicini di quanto si immaginasse all’inizio.
La perfezione drammaturgica, l’esperienza degli attori, la sensibilità e la competenza del regista Massimo Milazzo hanno contribuito a rendere questo spettacolo una perla rara nel panorama del teatro da camera adatto a tutte le aspettative del pubblico. Uno dei più riusciti omaggi alla memoria del grandissimo Nino Manfredi.
Ed è proprio il regista, Massimo Milazzo, a parlarci della commedia che è in realtà una ripresa… Si, lo spettacolo ci è stato richiesto dal Comune di Roma e La Plautina che cercavano uno spettacolo per ricordare Nino Manfredi a dieci anni dalla scomparsa. E’ andato in scena quest’estate nell’Anfiteatro della Quercia del Tasso replicando il successo della stagione precedente. Alla prima sono intervenuti con nostro grande piacere Erminia, la moglie di Nino Manfredi e Nino Marino (l’altro autore) che ci ricordava come l’idea di scrivere il testo gli fosse venuta da una situazione di vita realmente vissuta. Come ti sei avvicinato al testo? Ci sono differenze sostanziali rispetto alla vecchia edizione? Ci siamo un po’ discostati dalla vecchia messinscena e dal suo stile più letterario. Abbiamo serrato e alleggerito i tempi anche grazie alla scelta di far utilizzare a Geppi l’accento delle sue origini, il napoletano. Un esperimento riuscito che ha dato un po’ di brillantezza in più allo spettacolo confermando quello che diceva Eduardo. Che cosa diceva Eduardo? Diceva: ” Quando un napoletano e un veneto si incontrano, è subito teatro.” In questo caso, la figura dell’intellettuale fallito per me, non poteva che essere napoletana. Non posso immaginare un intellettuale fallito di Treviso. L’intellettuale fallito può essere visto come una figura simbolica? Assolutamente, in questa commedia ci sono anche momenti malinconici, di riflessione ed è veramente sorprendente come gli autori abbiano anticipato i tempi che stiamo vivendo delineando i contorni di una crisi culturale di dimensioni catastrofiche. Il personaggio di Geppi è uno scrittore consapevole di essere circondato da gente che non legge. Inoltre, per inseguire i loro sogni tutti e due i personaggi si vendono: lui al peggior offerente, al classico “macellaio” capace di distruggere ogni velleità artistica, lei ai suoi clienti, vittima di una vita ingrata che le ha lasciato in eredità un solo sogno: possedere una giostra … Questo testo può essere definito universale? Certo, i classici non sono per forza Shakespeare o Aristofane … Ci sono anche dei testi moderni che sono intramontabili e saranno sempre attuali finché esisterà l’uomo. In questo momento, per esempio, un po’ tutti ci ritroviamo a dover vendere la nostra professionalità al peggior offerente.
TEATRO DELLE MUSE
dal 30 ottobre al 16 novembre 2014
Luciana Frazzetto – Geppi Di Stasio in
Gente di facili costumi OMAGGIO A NINO MANFREDI PER IL DECENNALE DELLA SCOMPARSA
di Nino Manfredi e Nino Marino Regia Massimo Milazzo
TEATRO DELLE MUSE
Via Forlì, 43
Tel. 06 44233649 – 06 44119185
www.teatromuse.it – teatrodellemuse@gmail.com
Informazioni e prenotazioni
Dal lunedì alla domenica (mercoledì riposo) dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00. È accettata la prenotazione telefonica. È possibile ritirare il biglietto la sera stessa dello spettacolo durante gli orari di botteghino. Sono previste riduzioni per il possessore dell’abbonamento che ha già utilizzato l’ingresso presso il teatro o che ha esaurito tutti gli ingressi previsti e per n.1 accompagnatore compatibilmente con le disponibilità del teatro.