ROMA – Nuova stoccata di Beppe Grillo contro il Capo dello Stato che ieri, nel suo discorso all’Accademia dei Lincei, aveva usato parole forti per biasimate l’anti-politica dilagante degenerata in patologia eversiva.
«Lo confesso, sono un eversore, mi faccio schifo, Napolitano ha ragione. Pago le tasse, non rubo, denuncio il malaffare, non mi faccio i cazzi miei e nessuno ha ancora cercato di comprarmi. Sono un problema e me ne rendo conto. L’onestà da noi è fuori moda e una persona onesta con la sua sola presenza dà imbarazzo ai ladri che ormai sono la maggioranza. I delinquenti stanno tracimando, vivono tra noi, nelle istituzioni, nelle banche, nei partiti, nei media, nelle partecipate. A chi ruberanno quando gli onesti saranno assoluta minoranza? Si mangeranno tra di loro, ma la colpa sarà degli eversori, delle persone che si ostinano a rimanere oneste. Dare il buon esempio in questo Paese è l’atto più eversivo possibile. Se non sei ricattabile sei un individuo pericoloso, un eversore appunto. Ebbene, caro Napolitano, io sono e rimarrò un eversore e ne vado fiero. Accostarmi al Sacco di Roma come lei ha fatto ieri, detto da lei all’Accademia dei Lincei, mi rende anche un po’ orgoglioso. Un monito così equivale a un’onorificenza. A una medaglia al valore, a tre cavalierati tutti insieme, a un incarico di governo», ha postato il comico genovese sul suo blog.
A conclusione dell’intervento in rete, Grillo ha lanciato anche l’hashtag #SonoUnEversore, invitando i militanti del M5S a mandare un selfie su Twitter utilizzando il medesimo indirizzo.
Ernesto De Benedictis