Secondo un rapporto stilato nel 2013 dalla Food and Agriculture Organization dell’Onu l’ingente fabbisogno di proteine per la nostra e le generazioni che verranno, potrà essere soddisfatta anche dagli insetti.
Sulla scia di quanto sostenuto dalla FAO, già oltre un anno fa l’azienda americana Big Cricket Food ha iniziato ad allevare grilli europei in un capannone a Youngstown, nell’Ohio, per macinarli e farne farina da usare per produrre stuzzichini.
Ma da oggi ha aperto ufficialmente i battenti anche un’altra fabbrica in California nel distretto Van Nuys di Los Angeles, nella San Fernando Valley, ideata, realizzata e gestita da 4 giovani statunitensi che non hanno perso l’occasione per inserirsi in questo nuovo business.
Uno dei soci, il 25enne Elliot Mermel, ha dichiarato al Daily News che «questo è il classico spirito imprenditoriale americano. Si crea qualcosa per risolvere un problema. Così – ha spiegato – insetti commestibili come i grilli, sani, proteici e ricchi di minerali, che richiedono meno risorse rispetto ad allevamenti di bovini o anche di pesci, potrebbero contribuire a sostenere una popolazione in crescita».
In effetti, se si supera il fattore ripugnanza – anche perché un grillo non è molto diverso da un crostaceo – si capisce che allevare insetti è molto più efficiente ed ecologicamente sostenibile perché i grilli sono facili da gestire e hanno bisogno di molto meno cibo dei bovini. Inoltre allevare insetti emette solo l’1% dei gas a effetto serra rispetto a quelli prodotti dai ruminanti.
L’idea è nata quando un amico di Mermel lavorava a una pubblicità di barrette proteiche che contenevano la farina di grillo che è costituita per il 70% da proteine.
Mermel ha detto che il «grillo in polvere sta diventando un ingrediente per tutto, dalle barrette proteiche ai frullati, dalla farina per la pizza alle frittelle».
I grilli saranno allevati in un magazzino di 650 metri quadrati, la farina prodotta sarà venduta a privati, a ristoranti e ad aziende di produzione alimentare. Il magazzino conterrà 175 bidoni, ognuno con 2.000 grilli che saranno alimentati con vegetali in decomposizione, funghi e alcune piante.
In quanto al gusto Mermel ha assicurato che «la farina di grillo ha il sapore di mandorle affumicate, un bel sapore di nocciola».
Il primo lotto di farina sarà pronto entro agosto e venduto a circa 100 dollari al chilo.
Daniela Gabriele