Da venerdì 25 agosto a domenica 10 settembre si terrà il Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi 2017: 15 giorni di grande spettacolo – fra teatro, musica, circo, installazioni, mostre, laboratori e incontri – che coinvolgeranno 21 compagnie, italiane e straniere, per un totale di 84 repliche.
#ILPENSIERODELLACITTÀ è il titolo voluto dall’amministrazione di Andria, attorno al quale il direttore artistico Riccardo Carbutti, secondo una scelta nata di coinvolgimento totale del pubblico in uno spazio urbano che diventa luogo d’incontro tra realtà, immaginazione e memoria. Al centro la volontà di “risvegliare le emozioni, lo stupore e la meraviglia attraverso grandi storie: l’epopea del west, la fiaba, i classici della letteratura”.
L’impegno del sindaco di Andria Nicola Giorgino, dell’assessore alla cultura Luigi del Giudice, di Francesco Fisfola, direttore di produzione e ideazione, ha reso possibile la trasformazione della città stessa in un grande palcoscenico, per realizzare un’edizione di straordinaria ricchezza, con il sostegno di Unione Europea, Regione Puglia, Città di Andria, il patrocinio di Mibact, Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, Provincia di Barletta Andria Trani e la collaborazione del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, presieduto da Carmelo Grassi.
Ad inaugurare il festival venerdì 25 agosto sarà l’allestimento di CirkVost (Francia) in piazza Catuma, cuore della vita cittadina: un mikado gigante, con 368 pali di bamboo legati fra loro da 2000 nodi e sviluppati in 600 m2 di superficie. Questa struttura aerea monumentale, capace di ridisegnare lo spazio e moltiplicare i punti di vista, ospiterà le evoluzioni di 12 straordinari acrobati, per la prima volta in Italia con il loro ultimo spettacolo, BoO. Grazie al gioco di trapezisti e musicisti, una vecchia foto di famiglia si anima, attraversando generazioni e sentimenti, per avvolgere gli spettatori nella magia di un racconto che travalica i codici tradizionali del circo.
È una metafora dello spirito che pervade il festival, volto – come sottolinea Riccardo Carbutti – a “sollecitare nel pubblico l’incantamento per le grandi storie, quelle di cui è intessuta non solo la letteratura ma anche la nostra vita di tutti i giorni. Nel segno di una cultura che non rinuncia a essere profonda e complessa, ma che ritiene, con la forza e il colore dell’arte, di poter arrivare a tutti. Nella scommessa che ‘profondo’ e ‘popolare’ non siano due termini in opposizione.”
L’atteso ritorno dei Fratelli Forman (Rep. Ceca) si colloca in questo filone. In Deadtown, il loro ultimo spettacolo, prodotto con il sostegno di Castel dei Mondi e presentato al Festival in prima nazionale da domenica 3 a giovedì 7 settembre – trasformeranno piazza Catuma in un grande saloon con l’utilizzo, accanto a scene dipinte, maschere, marionette e attori, proiezioni in 3D ispirate a antiche foto color seppia, vecchie comiche e film di cowboy. Un’opera d’arte “totale” in cui immagini e suoni concorrono a creare un’immersione dello spettatore nel mito di un Far West che non c’è più.
Tecnologia, gioco e memoria sono il cuore anche dell’installazione interattiva proposta dalla compagnia ceca 3dsense dal 25 agosto al 10 settembre, A SelFie with a Movie Star, che permette agli spettatori di entrare letteralmente tra i fotogrammi di alcuni capolavori della cinematografia di tutti i tempi, fotografando se stessi accanto alle grandi star del passato. Nello stesso spazio, tra il 25 e il 29 agosto, sarà possibile immergersi nel mare di Lampedusa grazie alle riprese a 360°, fruibili attraverso un VR-viewer, di Apnea Project, un’opera realizzata da Fondazione 107 e Officine sintetiche per raccontare il dramma dei migranti.
Memoria e futuro collettivi, declinati attraverso la mescolanza fra nuove tecnologie e artigianato teatrale, sono al centro di molti tra gli spettacoli di drammaturgia contemporanea presenti al Festival. In questa direzione si colloca anche il Caligola di Michele Sinisi, presentato in prima nazionale il 25 agosto a Palazzo Ducale e coprodotto dal Festival. Lo spettacolo è il risultato di un lungo laboratorio sull’opera di Camus che ha coinvolto un gruppo di attori professionisti scelti su bando, per continuare ad interrogarsi, nel solco tracciato dall’autore, sul destino del rapporto tra scienza, arte e pensiero. Unico provocatorio oggetto di scena, una fotocopiatrice dalla tecnologia elementare: riproduttore standard di immagini e idee.
Il passato torna protagonista della in scena con La prima, la migliore di Gianfranco Berardi (27-28 agosto), “un’avventura alla scoperta di chi siamo, di chi siamo stati e di chi potremo un giorno diventare”, con il racconto della prima guerra mondiale fatto da E.M. Remarke in Niente di nuovo su fronte occidentale; mentre Guinea Pigs e Laboratorio Anelo, con Il futuro è una trappola? esplorano i possibili mondi a venire in un allestimento interattivo site specific al Palazzo Beltrani di Trani in prima nazionale dal 29 al 31 agosto. E se la Vita oscena di Brenda Wendel di Simonetta Damato sul caso Marazzo (30 agosto) e Gul Uno sparo nel buio sull’assassinio di Olof Palme – presentato dai Cantieri Teatrali Koreja il 3 settembre e scritto da De Cataldo, Carbone, Falzea e Festa – si rifanno alla cronaca contemporanea, la fantasia visionaria di Michelangelo Campanale esplora le possibilità del racconto e della fiaba, in ben 2 spettacoli: L’abito nuovo da De Filippo e Pirandello (presentato da La Luna nel letto il 31-31 agosto, a Ruvo di Puglia) e Biancaneve, la vera storia, nuova produzione del Crest in scena il 4 settembre (Palazzo Ducale).
Tra sogno passato e futuro, si colloca anche Project Mercury, presentato da Office for a Human Theatre (2-3 settembre): a partire dal fallimento del progetto spaziale che negli anni ’60 avrebbe dovuto lanciare in orbita per la prima volta 13 donne, due ragazze raccontano la loro difficoltà di affermazione nel mondo contemporaneo trasformando un banale studio fotografico in un’immaginaria base spaziale.
Coinvolgente e trascinante sarà l’esperienza di Bus Theatre, il teatro a motore itinerante per i quartieri realizzato da Ilaria Cecere (attrice/performer), Roberta Ferraro (sociologa) e Alessio Ferrara (performer). Un autobus a due piani diventa un grande palco su otto ruote per ospitare 12 tra compagnie e gruppi musicali, selezionati attraverso un open call: dal 3 al 10 settembre a Matera, a Montegrosso e per i quartieri di Andria, fra centro storico e periferia. Strettissimo il rapporto tra pubblico e artista anche nella curiosa proposta del Collettivo Nano Egidio, Il paradosso dell’attore 2000 – Questua è la mia vita, dove gli spettatori sono invitati a finanziare l’incerta formazione di un giovane aspirante attore maltrattandolo a pagamento, secondo un tariffario codificato: dai 50 centesimi di uno schiaffo leggero ai 50 euro di un taglio di capelli improvvisato (4/5 settembre).
A più di ottant’anni dalla mitica parodia radiofonica di Nizza e Morbelli ispirata al capolavoro di Dumas e abbinata ad un famoso concorso di figurine sponsorizzato dalla Perugina, i Sacchi di sabbia presentano I 4 moschettieri in America, ambientato negli States degli Anni Trenta: qui, i famosi eroi si ritrovano a inseguire – tra gangster, pupe e sparatorie – il sogno di una nuova grandezza, che solo il cinema potrà soddisfare (5/6 settembre).
Con Human Animal di Paola Mitri (6 settembre), gli attori del gruppo La Ballata dei Lenna radunano il pubblico in una metaforica sala d’aspetto e, con la mediazione di uno schermo e un proiettore, si dividono tra reale e virtuale per raccontare la vita di 3 giovani impiegati e la noia disumanizzante della vita quotidiana. Alienati e disadattati sono anche i protagonisti di I giganti della montagna atto III (7 settembre) di Principio Attivo Teatro. L’8 e il 10 settembre è di scena la danza. R.OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi della coreografa Silvia Gribaudi porta in scena iI trionfo del corpo vivo e presente, con l’ironia dissacrante e la sorprendente agilità della sua interprete, la bravissima Claudia Marsicano, che ricorda i colori e la fisicità dei dipinti di Botero. A David Linch e alla sua poetica è invece ispirato Ideas Are Like Fishing coreografia e set concept di Bert Uyttenhove, per la compagnia Equilibrio Dinamico, con le musiche originali di Félix Lajkó.
Castel del Monte – lo straordinario monumento federiciano, sito Unesco e patrimonio dell’Umanità dal 1996, che è stato assunto a simbolo del festival – ospiterà gli eventi del progetto Stupor Mundi una proposta di respiro europeo contrassegnata da uno stretto legame con la storia della città e pensata per superare i confini tra i linguaggi e le culture. In programma, Parolevolute, tre incontri di approfondimento sulla lingua e gli usi ed abusi che di essa vengono fatti nell’era digitale, organizzati dalla Società Dante Alighieri: mercoledì 30 agosto Dante è davvero il padre della lingua italiana? con Domenico De Martino; venerdì 1 settembre La situazione è grammatica, con Andrea De Benedetti; giovedì 7 settembre l’iniziativa si sposta a Borgo Murgia per La Cameriera di Poesia con Claudia Fabris. Nell’ambito del programma, anche la mostra Da Manet a Tode: Dal postimpressionismo al neorealismo con i grandi maestri del ‘900, nella sede della Biblioteca Comunale di Andria dal 9 settembre.
Una nota particolare merita la sezione Off dedicata alla musica, con Fabio Orsi & Dubit (30 agosto), Mike Cooper (7 settembre), Flavio Giurato con la presentazione del nuovo album La scomparsa di Majorana (9 settembre) e Greg & The Frigidaires, protagonisti della grande festa finale, domenica 10 settembre.
A commentare, giorno dopo giorno, gli eventi in cartellone sarà direttamente il pubblico, con il blog Lo spettatore che racconta, curato dal webmagazine Il Pickwick.
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