L’ondata terrorista che ha scosso l’Europa in questi ultimi anni, accende numerosi interrogativi: esiste il “pericolo proselitista”? E se si, i giovani delle seconde generazioni rischiano di rimanerne esposti in prima persona? Rispondere a tali quesiti è l’obiettivo di “#Tentatazione Jihadismo Radicale”, convegno che si terrà domani a Roma presso la Fondazione Primoli, per approfondire e analizzare le dinamiche di esposizione dei giovani delle seconde generazioni al pericolo proselitista della fratellanza musulmana.
Il panel, con esperti di alto livello moderati dal giornalista Gianandrea Gaiani, è stato organizzato dal Centro Studi Averroè che vuole capire se esista anche in Italia il rischio della “tentation radicale”.
“Se è vero che la “tentation radicale ormai in Francia è realtà, occorre anche studiare la situazione italiana e le modalità usate dalla fratellanza musulmana per arrivare a toccare le corde dei più giovani già fra i banchi di scuola” ha spiegato Souad Sbai, giornalista e Presidente del Centro Studi Averroè che è- ricorda la Sbai – da anni in prima linea nella lotta ad ogni forma di radicalismo di matrice jihadista in Italia e in Europa.