«Giuseppe Giacomini è stato una delle voci più straordinarie che abbia mai sentito dal vivo, e così straordinario era anche lui come persona. Dopo averlo ammirato da giovane figurante e corista, ho potuto cantare insieme a lui in moltissime serate d’opera memorabili. Voglio ricordarlo come amico affettuoso per il grandissimo senso di responsabilità che lo attanagliava prima di entrare in scena, come se ogni volta fosse la prima: appena cominciava a cantare, conquistava il pubblico con una voce unica, ma nel cuore coltivava l’umiltà dei grandi artisti», con queste parole Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona ha voluto ricordare il grande tenore scomparso scomparso quest’oggi dopo grave e lunga malattia.
Nato a Veggiano in provincia di Padova il 7 settembre nel 1940, Giuseppe Giacomini, malato da tempo, si era ritirato dalle scene dopo una lunga e fulgida carriera costellata di grandi successi sia in Italia che all’estero, che gli valsero diversi riconoscimenti e onorificenze, come il premio Giovanni Zenatello , il Viotti d’oro e la nomina a Kammersänger dell’Opera di Vienna. Si distinse per le sue doti vocali, in ruoli da tenore drammatico in un repertorio estremamente ampio, dai grandi titoli del Belcanto e di Verdi, a Puccini e al Verismo, fino a prime assolute di autori contemporanei.
Dal suo debutto a Vercelli nel 1966 come Pinkerton in Madama Butterfly , frequentò teatri di grande tradizione di tutto il mondo, quali: Milano, Roma, Napoli, Parma, Torino, Berlino, Monaco, Vienna, Zurigo, Parigi, Bruxelles, Barcellona, Londra, Oslo, Budapest, New York, Houston, Buenos Aires, Mosca, Seul. A Verona fu protagonista costante per oltre vent’anni in produzioni storiche insieme a cast eccezionali, sia all’Arena di Verona che al Teatro Filarmonico, indimenticabile Cavaradossi, Radamès, Otello, ma anche Manrico e Alvaro.
Alla memoria di Giuseppe Giacomini Fondazione Arena dedicherà una serata dell’Opera Festival 2021.
di Daniela Paties Montagner
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