Sentenza odierna condanna a 120 anni di carcere il clan Senese.
Estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti con l’aggravante di avere agito con il metodo mafioso, questi i capi di accusa per cui il tribunale di Roma in data 20 ottobre condanna gli imputati del clan Senese, uno dei clan camorristi più potenti della Capitale, così come riportato dal comunicato di Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. La sentenza odierna ha rappresentato il termine ultimo dell’inchiesta che, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò e il pm Francesco Minisci, aveva portato nel luglio 2020 alla maxi operazione eseguita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Roma. Coinvolti nelle peggiori e più importanti dinamiche criminali romane, il Clan Senese si afferma nella suburra romana già negli anni ’90, gravitando intorno al traffico di droga. In tempi più recenti invece i tentacolari interessi del Clan guidato da Michele Senese, attualmente detenuto a Catanzaro, si sono mossi all’interno del settore imprenditoriale. Come riportato nell’inchiesta “Affari di Famiglia”, in cui si ricostruiscono gli investimenti e le operazioni economiche dei Senese, Michele Senese attraverso il figlio Vincenzo ha avviato poderosi investimenti grazie a prestanome e strutture commerciali create ad hoc in vari asset, tra cui commercio, ristorazione e abbigliamento a Roma, Frosinone, Milano e Verona.
Dalla Campania a Roma: la crescita del clan Senese.
Il Clan opera maggiormente nella area sud di Roma, in particolare nella zona Tuscolana-Cinecittà. Nonostante si sia radicato nella capitale come un satellite della Camorra, il clan Senese ha dato vita a una fitta rete di altri piccoli clan romani a loro affiliati. Il clan risulta essere coinvolto anche in numerose altre inchieste sulle mafie a Roma, tra cui quelle su Fasciani, Gambacurta, Fragalà, Piscitelli, Nicitra e Casamonica.
Aurora Mocci