Il primo novembre, di lunedì giorno di chiusura dei musei, i siti della Soprintendenza Speciale di Roma saranno aperti per la festa di Ognissanti. Un`occasione per visitare luoghi ancora poco conosciuti o tornare in quelli già noti per riscoprirne la storia e il fascino. Lo riferisce in una nota il Ministero della Cultura – Soprintendenza speciale di Roma archeologia Belle arti e paesaggio. Saranno Terme di Caracalla, Villa di Livia e Arco di Malborghetto, i tre siti archeologici che apriranno le loro porte a cittadini romani e ai visitatori che popoleranno la Capitale durante il lungo fine settimana di festa. Si potrà scegliere una passeggiata tra le rovine delle monumentali Terme di Caracalla, un luogo amato dai visitatori e sempre affascinante: i grandi mosaici e i resti delle vasche, la decorazione architettonica, le palestre, la natatio e il frigidarium, mostrano il più lussuoso degli impianti termali di Roma, la cui struttura architettonica è rimasta ancora intatta.Oppure avventurarsi lungo la via Flaminia e scoprire i luoghi inconsueti come Arco di Malborghetto e Villa di Livia. Il primo, poco oltre il XIII miglio della Flaminia antica, è un luogo dove archeologia, storia e natura si armonizzano in modo unico e rivive la tradizione secondo la quale Costantino, accampatosi proprio lì, abbia visto al tramonto nel cielo il segno della croce e che “durante il sonno viene avvertito di far segnare sugli scudi il celeste segno di Dio e di dar battaglia”. Il giorno dopo, il 28 ottobre del 312, Costantino sbaragliava mei pressi di Ponte Milvio l`esercito del rivale Massenzio che periva nelle acque del Tevere. Divenuto imperatore, Costantino per celebrare la battaglia e il sogno premonitore fece erigere a Malborghetto un arco quadrangolare la cui struttura è ancora oggi visibile. La Villa di Livia, posta anch`essa lungo la Via Flaminia, in un parco incontaminato, regala ai visitatori la possibilità di varcare la soglia della villa della moglie di Augusto e scoprirne gli ambienti privati, tra la zona di rappresentanza, le camere da letto, un piccolo giardino interno e una grande terrazza da cui si poteva ammirare il Tevere. Anche in questo sito archeologico c`è la possibilità di conoscere la leggenda, narrata da Plinio, ad gallinas albas, secondo la quale un`aquila lasciò cadere dall`alto nel grembo di Livia una gallina di straordinario candore, che teneva nel becco un ramo di alloro con le sue bacche. Consigliata dagli aruspici, Livia allevò il volatile e piantò il rametto, da cui nacque un bosco