Natale 2021: si risparmierà anche a tavola.
Le feste natalizie rappresentano una parte importante della tradizione, un momento di aggregazione atteso per tutto l’anno, questo in particolare, date le restrizioni del Natale precedente; tuttavia, la nuova crisi economica mette a dura prova l’abbondanza tipica delle tavole italiane, il 53,8 per cento degli intervistati afferma infatti di voler spendere meno di 100 euro. Tiendeo.it, compagnia leader in promo e offerte su cataloghi digitali, ha realizzato uno studio consultando i propri utenti su quanto pensano di spendere per pranzo e cena di Natale e sulle intenzioni d’acquisto rispetto allo scorso anno. La conferma arriva anche dai dati Istat, e dall’allarme lanciato dal Codacons rispetto agli effetti sui consumi dell’inflazione del +3,8 per cento, che rappresenta per la famiglia “tipo” un aumento di +1167 euro annui (i valori più alti registrati negli ultimi 13 anni). Il 25 per cento dice che spenderà tra 100 e 150 euro, il 15,4 per cento tra 150 e 200, l’1,9 per cento tra 200 e 300, mentre il 3,8 per cento più di 300 euro. Secondo i dati, le donne mostrano maggiore attenzione al risparmio e all’ottimizzazione riguardo ai costi per la spesa per pranzo e cena di Natale: l’82,35 per cento delle donne prevede di spendere meno di 150 euro, contro il 72,23 per cento degli uomini.
Quali sono i prodotti che più hanno risentito della crisi?
Stando ai risultati della ricerca sulle intenzioni d’acquisto dei consumatori a una settimana dal Natale, le proiezioni sono di un importante calo generale ( -17,77%) se comparati con l’anno scorso. Gli ingredienti principali dei piatti tipici natalizi perdono punti rispetto allo stesso periodo del 2020. Al primo posto a pari merito la carne e i latticini (burro, latte, formaggi, panna…), che registrano una caduta del -35,6 per cento, seguono gli affettati con il -29.32 per cento e frutta e verdura con il -29,12 per cento. Completano la top 5 il pesce con il -22.18 per cento e i cereali (tra cui pasta, riso e farina) con il -17.82 per cento. Passando invece alle bevande, il calo è inferiore se facciamo un’analisi totale (-10,87%), mentre aumenta vertiginosamente se prendiamo in considerazione solo le bevande alcoliche (-21,48%).
I prodotti che resistono.
Il panettone si aggiudica il primo posto come prodotto più ricercato dai consumatori in prossimità del Natale: malgrado la crisi generale e i tagli al budget, il dolce milanese resiste e va controcorrente, con una crescita del +31,78 per cento nelle intenzioni d’acquisto rispetto al 2020. Ma non è tutto, la crescita del panettone è ancora più interessante se contestualizzata all’interno della categoria dolci, che rispetto allo scorso anno ha perso il -8,13 per cento. A seguire champagne e gamberi, con una crescita rispettivamente del +19,28 per cento e +18,26 per cento.
Si difende anche il salmone affumicato, prodotto tipico delle festività natalizie, che registra un +4,38 per cento rispetto al 2020.
Oltre la crisi economica…
Un altro dato importante da analizzare alla luce del quadro generale emerso, è l’incertezza che rimane nelle case degli italiani sulla possibilità di tornare a fare dei grandi festeggiamenti, molti infatti ancora preferiscono adottare un atteggiamento cauto per evitare assembramenti. La diminuzione degli invitati a tavola, non può che incidere negativamente anche sui dati finali del consumo.
Aurora Mocci