La notizia è iniziata a serpeggiare da fonti non ufficiali ma credibili. Un viaggio quindi che non fa parte della programmazione ufficiale della diplomazia internazionale o che aveva ragioni per tenere il massimo riserbo fino alla fine.
Dal Vaticano fanno sapere che Zelensky sarà ricevuto in udienza dal Papa. E non si capisce quale spessore dare al luogo specifico in cui i due capi di Stato si incontrano e verificano le rispettive disponibilità a riconoscersi l’un l’altro. Da una parte l’udienza è una figura storica tra le attività del Santo Padre che non si nega a nessuno. Quindi incontrarlo in quella veste non offende nessuno.
D’altra parte questo potrebbe significare l’investitura di un momento particolare laddove questa udienza fosse speciale, privata, riservata, finalizzata ad essere insignito, il Papa, di una delega di pace nel mondo.
Visite, incontri con livelli e gradi di formalità discutibili potrebbero essere l’attestazione di disponibilità a trattative per una tregua, quindi la disponibilità a discutere l’irremovibilità con la quale aveva trattato la questione Ucraina precedentemente.
Ma, stante le ultime dichiarazioni pubbliche, Zelensky si è detto disponibile a discutere della fine delle ostilità solo una volta che la Russia rinunci definitivamente alle pretese territoriali sul suo paese per come era prima dell’inizio della guerra.
Secondo fonti di Bloomberg però molti del suo entourage sarebbero pronti a porre fine e addivenire a più miti consigli dopo una ritrattazione dei confini così come erano stati posti. La guerra non può durare all’infinito.