ROMA – Un evento annuale questo organizzato dall’Associazione Madaripur e che coinvolge la comunità bangladese di Roma e del Lazio, una delle più presenti sul territorio e pure meno raccontate. In questa giornata speciale, che cade tra il 30 e il 31 marzo, a seconda dell’avvistamento lunare, si festeggia tutti insieme l’imminente fine del Ramadan pregando, mangiando e vivendo momenti di aggregazione e convivialità e tra i presenti, oltre alle istituzioni del Bangladesh in Italia, anche Davide Bordoni della Lega.
La giornata inizia generalmente con una preghiera che si svolge all’aperto o nelle moschee cittadine, a cui seguono incontri con familiari e amici, donazioni ai bisognosi e pasti ricchi di piatti tradizionali.
Nella Capitale ci sono molti luoghi dove viene celebrato questo giorno, ma il più importante è sicuramente la Grande Moschea di Roma, la più grande d’Europa, dove migliaia di fedeli si riuniscono per la preghiera del mattino. Successivamente la giornata prosegue con pasti condivisi, attività per le famiglie ed eventi inclusivi aperti al pubblico, organizzati dalle comunità islamiche locali.
Che cos’è il Ramadan?
Il Ramadan è il periodo sacro per gli islamici che prende il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano. Si tratta, secondo la tradizione islamica, del mese in cui Maometto ricevette la rivelazione del Corano “come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza” (Sura II, v. 185).
È il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all‘autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso.
Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati, le donne che allattano o in gravidanza. Le donne durante il ciclo mestruale e chi è in viaggio sono solo temporaneamente esentati.
Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d’acqua. Poi segue il pasto serale (iftar).