Via Margutta torna ad animarsi con i colori e le emozioni di una mostra che non è solo esposizione, ma narrazione collettiva. La tradizione dei Cento Pittori incontra il respiro spirituale del Giubileo, dando vita a un evento che è insieme memoria e visione, celebrazione e ricerca. Questo reportage accompagna il lettore lungo quel percorso, dove ogni pennellata racconta qualcosa che va oltre la tela. Si è aperta puntualmente anche quest’anno, nel cuore della romantica “strada dei pittori” romani, la nuova edizione della celebre mostra d’arte figurativa dell’Associazione “Cento Pittori di Via Margutta”. Dal 1° al 4 maggio 2025, l’iniziativa porta il titolo evocativo “L’umanità del Giubileo nei colori di Via Margutta” e sarà visitabile quotidianamente dalle ore 10 alle 20. Un appuntamento atteso e riconoscibile, che conferma il legame indissolubile tra la storica via e l’identità creativa di Roma.
Una strada che si fa tela e messaggio – Via Margutta si è trasformata in un autentico museo a cielo aperto, accogliendo una moltitudine di visitatori, appassionati e curiosi, attratti dalla forza visiva e simbolica delle opere ispirate al tema del Giubileo. Le tele spaziano con eleganza e profondità dalle declinazioni più classiche del sacro fino alle espressioni più contemporanee e visionarie, offrendo una molteplicità di sguardi sui grandi temi della fede, della redenzione e della speranza. In armonioso contrasto, le opere di ispirazione laica arricchiscono il percorso con la loro vivace libertà interpretativa, celebrando la forza creatrice dell’immaginazione e il valore della soggettività artistica. L’evento, sostenuto da una straordinaria partecipazione di pubblico e impreziosito dalla presenza di numerose personalità del mondo culturale e istituzionale, ha dato il via a un itinerario artistico capace di coniugare la spiritualità del Giubileo con la potenza comunicativa di una pittura viva, accessibile e sincera. La mostra si conferma così non solo una vetrina d’arte, ma un autentico percorso esperienziale che invita il visitatore a compiere un viaggio interiore, stimolato dalla bellezza e dalla profondità espressiva dei “cento pittori” protagonisti della storica associazione fondata nel 1953.
Inaugurazione tra simboli e nuovi inizi – La cerimonia di apertura si è svolta in una luminosa serata di primavera, animata dalla presenza di figure di rilievo della scena culturale nazionale. Tra queste, l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, che ha inaugurato ufficialmente la mostra con il tradizionale taglio del nastro. Nel suo intervento, l’On. Mollicone ha sottolineato il valore profondo di iniziative come questa, capaci di creare un dialogo autentico tra l’arte e la dimensione spirituale dell’esistenza, valorizzando al contempo Via Margutta come emblema della vitalità artistica romana. Ha poi espresso grande soddisfazione per la qualità dell’organizzazione e per l’imponente partecipazione di pubblico, vera testimonianza del successo culturale dell’evento. In un momento particolarmente toccante, lo stesso On. Mollicone ha consegnato personalmente dei riconoscimenti a giovani allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Roma. Emozionati e timidi, i ragazzi hanno ricevuto l’omaggio con quella commozione autentica che spesso prelude ai momenti di svolta nelle carriere future. Quel gesto, intriso di semplicità e valore simbolico, resterà per loro un’impronta indelebile, una spinta iniziale verso un percorso di dedizione e crescita artistica.
Tradizione e visione nel futuro – Il Presidente dell’Associazione “Cento Pittori Via Margutta”, Antonio Servillo, ha ringraziato le autorità presenti e il pubblico numeroso anche a nome del Consiglio Direttivo, ribadendo l’impegno costante dell’Associazione nel custodire la memoria storica della mostra, pur aprendola a nuovi linguaggi e suggestioni. Via Margutta – ha dichiarato – si fa nuovamente crocevia di arte e spiritualità, con opere che raccontano l’umanità contemporanea attraverso una pluralità di emozioni e visioni. Fondamentale in questo percorso il dialogo tra gli artisti storici e gli studenti dell’Accademia, grazie al quale la mostra si rinnova come ponte simbolico tra passato e futuro.
La critica d’arte incontra il pubblico – A impreziosire ulteriormente l’apertura dell’evento, è intervenuto il noto critico d’arte e consulente dell’Enciclopedia d’Arte Italiana, Prof. Alberto Moioli, che ha offerto al pubblico una riflessione colta e appassionata sul ruolo dell’arte contemporanea nel nostro tempo. Il professore ha evidenziato quanto sia preziosa l’occasione di incontrare personalmente gli artisti e di ascoltare, dalle loro stesse parole, le ispirazioni e le intuizioni che si celano dietro ogni quadro. Spesso non immediatamente leggibili, queste rivelazioni rappresentano un valore aggiunto all’esperienza di visita. Passeggiando lungo la pittoresca Via Margutta, il pubblico ha potuto ammirare un autentico susseguirsi di opere, esposte sulle strutture tradizionali ed eleganti che caratterizzano da sempre questa manifestazione. Ogni box allestito con cura ha offerto una finestra su mondi diversi, raccontando storie personali e universali, emozioni profonde e memorie condivise. Va altresì menzionato che grazie sinergia con l’Accademia delle Belle Arti di Roma, giovani allievi hanno potuto dialogare con gli artisti in esposizione, instaurando un prezioso scambio di esperienze, idee e tecniche. Questa interazione ha rappresentato non solo una tappa formativa per i ragazzi, ma un’occasione di rinnovamento e apertura anche per i pittori più esperti, confermando l’importanza del dialogo intergenerazionale nell’arte.
Quando musica e pittura danzano insieme – Particolarmente attese, le esibizioni musicali degli allievi dell’Accademia di Santa Cecilia promettono di arricchire ulteriormente l’evento. Le note dal vivo accompagneranno le opere d’arte in esposizione, creando un’esperienza sinestetica in cui suoni e colori si fondono in un’unica vibrazione emotiva. In alcuni momenti, questo intreccio tra musica e pittura potrà sfiorare quel delicato stato interiore evocato dalla sindrome di Stendhal, in cui l’animo si lascia travolgere dall’intensità della bellezza. Nei giorni successivi all’apertura, la mostra ospiterà incontri e dibattiti con artisti e studiosi, offrendo al pubblico ulteriori occasioni di approfondimento sul significato dell’arte nella nostra società. Questo spazio di dialogo diretto tra pubblico e protagonisti contribuirà a rafforzare l’identità culturale dell’evento, grazie anche all’attenta regia organizzativa del Presidente e del Consiglio Direttivo dell’Associazione.
Un evento riconosciuto e sostenuto dalle Istituzioni – E’ doveroso. ricordare che la un esposizione di cos’ alto contenuto artistico come questa di Via Margutta gode del patrocinio di Roma Capitale, del Consiglio Regionale del Lazio, del Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, della ICAS (Intergruppo parlamentare Cultura, Arte e Sport) e dell’Alto Patronato del Parlamento Europeo, confermando la rilevanza istituzionale e simbolica dell’iniziativa
Pittura e meraviglia: quando la bellezza va colta al volo – Infine, percorrendo l’intero itinerario artistico, è impossibile non soffermarsi su alcune opere particolarmente significative per impatto estetico e potenza evocativa. Alcuni quadri, per la loro forza compositiva e qualità decorativa, meritano uno sguardo attento e partecipe: sono tra queste delle vere e proprie opere d’ arte che sanno imporsi alla memoria del visitatore e che chiedono di essere ricordati, condivisi e custoditi. Anche quest’anno, Via Margutta ha saputo rinnovare il suo incanto, confermandosi non solo vetrina di talento, ma luogo vivo di confronto, bellezza e crescita condivisa e menzionata in moltissime rappresentazioni di arte figurativa come punto di riferimento nazionale. Il Giubileo, letto attraverso gli occhi degli artisti, diventa qui esperienza concreta, fatta di luce, materia e umanità. E mentre il visitatore si allontana dalla mostra, forse con un piccolo frammento di stupore nel cuore, resta la certezza che, su quella strada sospesa nel tempo, l’arte continuerà a parlare, generazione dopo generazione.