Città del Vaticano– Quando la Sede di Pietro resta vacante, gli occhi del mondo si rivolgono alla Cappella Sistina. È lì che va in scena il conclave, il processo millenario attraverso cui la Chiesa cattolica elegge il suo nuovo Papa. Un evento ricco di storia, simboli e mistero, che ancora oggi si svolge secondo regole antiche e rigorose.
10 maggio 2025 – Oggi è il primo giorno del conclave. Dietro le porte chiuse della Sistina, sotto gli affreschi di Michelangelo, si riuniscono i cardinali elettori: tutti i porporati sotto gli 80 anni, provenienti da ogni angolo del globo. Sono loro a decidere chi sarà il successore di Papa Francesco – o di chiunque fosse il pontefice uscente – attraverso un voto segreto che richiede una maggioranza qualificata: per essere eletto Papa, un candidato deve ottenere almeno i due terzi ( 88) dei voti dei cardinali presenti, il più giovane cardinale ha 45 anni d’età e il più vecchio cardinale ha 80 anni d’età.
Questa soglia, volutamente alta, è pensata per garantire che il nuovo pontefice sia una figura di largo consenso, in grado di unire la Chiesa e rappresentare con autorevolezza l’intera comunità cattolica. Il quorum dei due terzi evita spaccature o elezioni troppo polarizzate, rafforzando così la legittimità spirituale e morale del nuovo Papa.
L’accesso al conclave è strettamente riservato. I cardinali vengono alloggiati nella Domus Sanctae Marthae, un edificio dentro le mura vaticane, da cui non possono uscire né comunicare con l’esterno fino alla fumata bianca. Ogni giornata di conclave prevede fino a quattro votazioni: le schede, bruciate al termine di ciascuna sessione, producono il celebre fumo nero (nessun Papa) o bianco (elezione avvenuta) che esce dal comignolo della Sistina, segnale tanto atteso dai fedeli in Piazza San Pietro e in tutto il mondo.
Una volta eletto, il nuovo Papa può scegliere liberamente il proprio nome. La scena culmina con l’annuncio dal balcone della Basilica Vaticana: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”, seguito dalla prima benedizione pubblica del nuovo pontefice, Urbi et Orbi.
Il conclave è molto più di un’elezione religiosa. È una manifestazione unica di spiritualità, strategia e riservatezza, che da secoli unisce tradizione e fede nella scelta di colui che guiderà la Chiesa cattolica in tempi sempre più complessi.
Anna Rita Santoro e Ubaldo Santoro