Sant’Ubaldo: il Santo Patrono di Gubbio
16 maggio si festeggia Sant’ Ubaldo, fu un uomo di grande fede, noto per la sua umiltà, la sua rettitudine e la sua dedizione alla Chiesa e alla comunità. La sua memoria è celebrata ogni anno il 16 maggio con una delle feste religiose e popolari più spettacolari d’Italia: la Corsa dei Ceri.
La vita di Sant’Ubaldo
Ubaldo Baldassini nacque da una famiglia nobile e fu educato secondo i principi cristiani. Entrò nel clero da giovane e si distinse per la sua condotta esemplare. Divenne vescovo di Gubbio nel 1129, e durante il suo episcopato si dedicò instancabilmente alla riforma morale del clero e alla difesa della pace, in un periodo storico segnato da lotte e violenze tra comuni.
La sua fermezza spirituale e la sua capacità di mediazione lo resero amato dal popolo e rispettato anche dalle autorità laiche. Si narra che Sant’Ubaldo riuscì più volte a evitare distruzioni e saccheggi della città grazie al suo intervento pacificatore.
Morì il 16 maggio 1160, e già in vita era considerato un santo. Papa Celestino III lo canonizzò ufficialmente nel 1192.
Il culto e la Corsa dei Ceri
La devozione verso Sant’Ubaldo è rimasta fortissima nei secoli. Il suo corpo è conservato nella basilica a lui dedicata, che domina Gubbio dall’alto del Monte Ingino. Il giorno della sua festa, il 15 maggio (vigilia della sua morte), si tiene la famosa Corsa dei Ceri: una manifestazione unica al mondo, dove tre grandi strutture lignee a forma di “cero” vengono portate a spalla per le vie della città fino alla basilica, in una corsa entusiasmante e carica di significato.
I tre ceri rappresentano Sant’Ubaldo (protettore dei muratori), San Giorgio (protettore dei commercianti) e Sant’Antonio Abate (protettore dei contadini). Tuttavia, è sempre Sant’Ubaldo ad arrivare per primo in cima, a simboleggiare il suo primato spirituale.
Il messaggio di Sant’Ubaldo oggi
La figura di Sant’Ubaldo rappresenta ancora oggi un modello di guida morale e spirituale, in un’epoca che ha bisogno di esempi di integrità, pace e servizio alla comunità. La sua festa non è solo un evento religioso, ma anche un momento di identità collettiva, che rafforza i legami tra le persone e valorizza le radici culturali di un territorio.
Sant’Ubaldo continua a vivere nella fede dei suoi devoti e nella tradizione secolare che ogni anno richiama migliaia di visitatori a Gubbio, rendendo il suo culto uno dei più sentiti e partecipati d’Italia.
Anna Rita Santoro