Il cancro è una frattura improvvisa nella continuità della vita. Un evento che sospende ogni certezza, disegna nuovi confini e impone un viaggio interiore spesso solitario. Ma ci sono storie in cui la malattia, invece di distruggere, risveglia. È questo il caso di Mirko Giudici, la cui esperienza personale ha dato origine non solo a un libro, ma a un movimento, una visione condivisa, una battaglia civile per la dignità delle persone colpite dal cancro.
Dalla diagnosi allo sgomento, dalla paura alla scrittura: è in quel tempo dilatato, fatto di terapie e silenzi, che Mirko ha trovato la forza di mettere nero su bianco la sua trasformazione. Così nasce “Senza il cancro sarei morto”, edito da Graus Edizioni, con la toccante prefazione di Don Aniello Manganiello, simbolo di resistenza e solidarietà nelle periferie dimenticate. Un titolo forte, che racchiude una verità controintuitiva: il cancro, pur essendo nemico, ha acceso in lui una scintilla di consapevolezza e rinascita.
Ma il libro è stato solo l’inizio.
Dalla condivisione di quella esperienza, e dall’incontro con tante storie simili, è nata un’idea concreta e urgente: la creazione di una Onlus dedicata ai diritti dei malati oncologici. Un’organizzazione che lotti per una reale inclusione sociale e professionale di chi ha affrontato la malattia e vuole riprendere la propria vita senza subire discriminazioni.
Uno degli obiettivi principali è quello di sostenere e rafforzare la legge sull’oblio oncologico, affinché chi è guarito non venga più penalizzato da una malattia ormai superata. Un tema cruciale, che tocca la vita quotidiana di migliaia di persone: contratti negati, mutui non concessi, accesso al lavoro ostacolato da uno stigma che non dovrebbe più esistere.
Per realizzare questa visione, è stata lanciata una campagna di raccolta fondi su GoFundMe. I fondi raccolti saranno destinati alla costituzione della Onlus, all’organizzazione di eventi pubblici, alla promozione di iniziative legislative e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in Italia e in Europa.
“Vogliamo portare le nostre proposte a Bruxelles, in Italia e nel mondo – dice Mirko – perché il diritto alla normalità non sia più negato a nessuno. Il cancro cambia, ma non deve togliere il futuro.”
Questa è più di una raccolta fondi: è un invito ad agire, a partecipare a una missione collettiva. Ogni donazione, anche piccola, rappresenta un mattone verso una società più giusta e consapevole. Perché il cancro riguarda tutti, e nessuno deve più sentirsi solo.
Partecipa anche tu alla campagna: Vai alla pagina GoFundMe di Mirko Giudici:
https://www.gofundme.com/f/senza-il-cancro-sarei-morto-una-storia-una-missione
Sostenere questa iniziativa significa costruire un futuro in cui la guarigione non sia solo clinica, ma anche sociale. Oggi, insieme, possiamo davvero fare la differenza.