Roma – Nella mattinata del 4 giugno 2025, Papa Leone XIV ha tenuto la sua terza Udienza Generale in Piazza San Pietro, proseguendo il ciclo di catechesi dedicato alla speranza cristiana. Il Pontefice ha meditato sulla parabola degli operai nella vigna, tratta dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16), soffermandosi sul significato della chiamata divina e sull’invito alla fiducia nella bontà del Signore.
“Il Regno dei Cieli è simile a un padrone che esce a ogni ora per cercare lavoratori: è l’immagine di un Dio che non si stanca mai di chiamarci”, ha detto il Papa. “Non importa se arriviamo all’alba o all’undicesima ora: quello che conta è dire sì.”
Il Santo Padre ha parlato in particolare ai giovani, incoraggiando a non rimandare la risposta alla chiamata del Signore, e a credere che ogni vita ha un valore unico. “Dio non sceglie i migliori, ma ama ciascuno con la stessa intensità. Ci chiama non perché siamo perfetti, ma perché ci ama,” ha affermato.
Leone XIV ha poi sottolineato come la parabola smentisca la logica umana del merito e del guadagno, proponendo invece quella della grazia. “Nel Regno di Dio – ha proseguito – non contano i calcoli, ma la disponibilità. Tutti ricevono lo stesso denaro: è il dono della vita piena, della gioia, della salvezza.”
La catechesi si è conclusa con un invito alla fiducia: “La vita cristiana è una risposta d’amore. Non importa quando ci scopriamo chiamati, ma che rispondiamo con il cuore.”
Dopo la catechesi, il Papa ha salutato i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, rivolgendo parole speciali ai malati, agli sposi novelli e ai giovani, con una benedizione particolare per chi vive momenti di difficoltà.
Anna Rita Santoro