C’è chi chiude filiali e centralizza i servizi, e chi invece scommette ancora sui territori. Il Gruppo Cassa Centrale, con il suo nuovo Piano Strategico 2025–2027, punta con decisione su un modello che coniuga innovazione digitale e presidio fisico. Non una semplice evoluzione tecnica, ma una scelta culturale, che tiene insieme comunità, fiducia e prossimità. Nel Lazio e in Umbria, questo approccio si traduce in numeri e nomi concreti. Le sei Banche di Credito Cooperativo affiliate – Anagni, Castelli Romani e del Tuscolo, Centro Lazio, Circeo e Privernate, Lazio Nord, Spello e del Velino – operano con 97 filiali in 77 comuni, spesso come unico presidio bancario disponibile. E non è un dettaglio: laddove il sistema arretra, queste banche restano, consolidando relazioni e generando valore locale. Le previsioni per il triennio parlano chiaro: i crediti concessi a clientela affidabile (i cosiddetti “performing”) saliranno a 2,6 miliardi di euro. In parallelo, la cosiddetta raccolta indiretta – investimenti che i clienti affidano alla banca sotto forma di fondi, polizze, gestioni patrimoniali – crescerà del 6,5% medio annuo, a dimostrazione della crescente fiducia nella consulenza offerta. Dietro questi dati, c’è una visione precisa: rafforzare il ruolo delle BCC non solo come intermediari finanziari, ma come attori di sviluppo. Lo si vede anche nei 335 milioni di nuovi crediti erogati solo nel 2024, e nei quasi 8.000 nuovi clienti. Sul fronte tecnologico, il piano prevede oltre 200 milioni di investimenti, destinati non tanto alla sostituzione della filiale quanto alla creazione di un ecosistema integrato. L’app Inbank sarà potenziata, l’Offerta a Distanza consentirà di attivare prodotti anche da casa, ma sempre con l’opzione della consulenza in presenza. L’idea è chiara: libertà di scelta, senza rinunciare alla relazione. L’attenzione alla sostenibilità non è da meno: il piano integra obiettivi ambientali e sociali, dall’abbattimento delle emissioni al supporto alla transizione ecologica di famiglie e imprese. Il valore cooperativo non è solo uno slogan: è un metodo che punta alla crescita, ma condivisa. In un contesto bancario che spesso si fa più distante, questa è una differenza che conta.