Grazie a Strabone sappiamo che la città greca fu fondata da coloni di Sibari a sud del fiume Sele. L’area della città, ancora nel VII secolo a.C., era abitata da popolazioni indigene. Dall’archeologia sappiamo che le prime tombe assegnabili a gente greca risalgono agli inizi del VI secolo a.C.; così i primi edifici sacri, sia in città che nel grande santuario di Hera (Heraion), eretto presso la riva sinistra del Sele, risalgono al 580 a.C..
ingresso al museo di Paestum
Il Museo di Paestum, può vantare uno dei più grandi complessi scultorei di tutto l’arcaismo greco.
Il Governo Italiano, nonostante la criticità bellica, congiuntamente alla Commissione Europea non potrà esimersi dal devolvere gli aiuti economici a protezione e consolidamento del patrimonio artistico, storico e archeologico di un Paese, poiché è il patrimonio artistico lo specchio del suo popolo, della sua cultura e delle sue tradizioni. L’Italia, per l’ampiezza del suo patrimonio culturale, è da sempre uno dei paesi più esposti a furti, saccheggi archeologici, traffici illeciti, trafugamenti, falsificazione e anche vandalismo delle opere. Quanto detto rientra nel Programma Nazionale Sicurezza per la Legalità 2021 – 2027.
La dottoressa Tiziana D’Angelo è dall’11 aprile 2022, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Paestum e Velia. Dal 2018 i suoi studi in Archeologia tra l’università di Nottingham e Cambridge l’hanno formata per assumere l’incarico che attualmente ricopre, mettendo in pratica la retorica, la professionalità e la sua cultura che fin dall’assegnazione del Premio Ghisleri a Pavia 2001 – 2002 applica con successo.
Da Heraclea nel Metaponto, ai templi della Basilicata, alla polis sul Sele ovvero, Poseidonia.
la vastità del parco archeologico ripreso dal drone e il fiume Sele
Paestum racchiude le radici dei nostri progenitori del sud d’Italia, la storia antica italiana, è la Magna Grecia stabilitasi alla foce del Sele sulle cui rive venne innalzato per ringraziamento all’approdo l’Heraion, il tempio dedicato ad Hera Argiva, la moglie di Giove.
resti dell’Heraion alla foce del Sele a Capaccio
Le metope arcaiche riproducono il mito e l’epos greco della distruzione e della fuga da Troia, di Medea, delle imprese di Eracle, la morte del gigante Alcioneo per mano di Eracle, le fatiche di Sisifo, il suicidio di Aiace, scene a sequenza nel filmato di pietra, che in tutti e quattro i lati del santuario riprodotto nelle sue autentiche dimensioni, si mostra nel primordiale movimento delle figure sovrapposte scolpite, per rendere meglio la cìnesi, dal gr. Κίνησις, movimento, dell’opera architettonica. È anche vero che la dott.ssa Tiziana D’Angelo, quotidianamente si impegna affinché venga conosciuto il ricco patrimonio archeologico del bacino del Sele dove approdarono i rifugiati di Troia.
il tempio delle Metope
Per diversi anni il Museo Archeologico Nazionale di Paestum è stato diretto dal prof. Gabriel Zuchtriegel e precedentemente dalla prof.ssa Marina Cipriani che, con molte difficoltà, nonostante le mancate elargizioni a sostegno della Cultura archeologica, è riuscita a realizzare la dislocazione delle diverse sezioni. Secondo indiscrezioni, la giovane direttrice del Museo di Paestum, ha nei suoi prossimi progetti l’aggiornamento e la messa a punto dell’area archeologica dell’Heraion con il relativo museo, ricco di testimonianze del primo sbarco.
suggestiva visione dei templi di Paestum tra gli ulivi
È certo che Paestum ed il suo territorio possono dire alle altre città europee, in che modo le realtà culturali del Cilento possono raccordarsi e lavorare con quelle europee, come sviluppare progetti creativi che rispondono alle sfide che l’Europa fronteggia. Sommariamente ricordiamo qui Elea, Velia, Padula, il Vallo di Diano, Sala Consilina. Si pensi alle risposte che la cultura può dare alle sfide dell’Europa: crescita intelligente e pianificazione urbana integrata di una città della cultura e della conoscenza che integri sviluppo economico, cultura, creatività e tecnologie digitali, crescita sostenibile, coniugando la creatività e le tecnologie per la produzione e l’efficienza energetica o la valorizzazione delle risorse ambientali scarse e crescita inclusiva, promozione del dialogo interculturale anche alla luce dei cambiamenti in atto nel bacino mediterraneo, e dell’inclusione sociale. La dott.ssa Tiziana D’Angelo senz’altro ama ricordare i viaggi in Italia del XVIII secolo; il Grand Tour descritto da Goethe, il ritratto di Johann Wolfgang von Goethe nell’atteggiamento di riposo tra reperti archeologici.
ripulitura e restauro
Siti archeologici come nutrimento della mente e distacco dalla quotidianità lavorativa.
Ricordo che nel 2016 ho assistito nel parco archeologico di Paestum ad una iniziativa di rievocazione storica, I giorni romani di Paestum, ideato e promosso dall’A. C. S.P.Q.R. di Roma, affiancati dai gruppi Cultus Deorum Ostia Antica, Mos Maiorum e Romanitas.
Sergio Bux a Paestum
Dal Tempio della Pace all’Anfiteatro, dal Foro al Comitivm, le matrone, i senatori, i patrizi, i plebei, i gladiatori, i commercianti, hanno dato prova della loro vita a Paestum. Nelle botteghe e nelle tabernae c’è stato sfogo di forgiatura delle armi, degli attrezzi più comuni, degli strumenti medici, dei profumi e delle essenze, dei cibi e dei vini speziati della colonia romana a Paestum. Il mare cristallino ed il cielo turchese hanno sancito il successo dell’iniziativa che ci auguriamo possa essere ripetuta.
Una città non viene scelta dai turisti di tutto il mondo unicamente per ciò che è o per ciò che ha o per quanto ha fatto. Ma per quanto propone di fare. Il titolo di Parco Archeologico viene assegnato soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che il prestigioso posto propone di organizzare nel corso dell’anno in questione. In tal senso, il concetto di Parco Archeologico è completamente differente, ad esempio, da quello di patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il patrimonio e la vita culturale permanente della città sono senz’altro elementi importanti, ma costituiscono soltanto una base per l’organizzazione dell’avvenimento.
Ogni presentazione di opuscolo turistico della città risulterebbe quindi inappropriata. È importante che il programma sia rivolto verso il futuro, senza peraltro che risulti trascurata la storia su cui la città basa la propria identità. Sono di importanza essenziale il carattere innovativo della manifestazione e, in tale contesto, lo spazio riservato alle forme culturali contemporanee e la capacità di favorire la creatività facendo intervenire artisti tanto locali quanto europei.
Il programma va sostenuto da un dinamismo culturale che deve valorizzare l’identità dei luoghi elaborando prodotti culturali innovativi. Siamo comunque in attesa di ciò che verrà proposto dalla dott.ssa Tiziana D’Angelo ai turisti che da tutto il mondo affluiscono a Paestum!
Il parco archeologico di Paestum e Velia è aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 8:30 alle ore 19:30
PAESTUM
Via Magna Grecia, 919 – 84047, Capaccio Paestum (SA)
VELIA
Piazzale Amedeo Maiuri – 84046, Ascea Marina (SA)
Giuseppe Lorin