Ogni anno, il 29 giugno, la Chiesa e la città di Roma celebrano con solennità e gioia la festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni della capitale e colonne spirituali della cristianità. Questa ricorrenza unisce aspetti profondamente religiosi a tradizioni popolari radicate, diventando una delle feste più sentite e ricche di significato nel calendario liturgico e civile.
Le radici della festa
San Pietro e San Paolo sono due figure centrali del cristianesimo. Pietro, il pescatore di Galilea, è considerato il primo Papa e guida della Chiesa nascente. Paolo, l’antico persecutore divenuto apostolo delle genti, portò il Vangelo oltre i confini della Palestina. Entrambi morirono martiri a Roma, probabilmente sotto l’imperatore Nerone, attorno all’anno 67 d.C.
La Chiesa celebra i due santi insieme non solo per la loro morte in comune ma anche per l’unione dei loro carismi complementari: Pietro rappresenta la struttura, Paolo la missione.
Roma in festa
A Roma, il 29 giugno è giorno festivo locale, e la città si veste a festa. Le celebrazioni iniziano con la Messa solenne in San Pietro, presieduta dal Papa, durante la quale vengono consegnati i pallii agli arcivescovi metropoliti, simbolo di comunione con la sede apostolica.
Tra i momenti più spettacolari vi è l’Infiorata lungo Via della Conciliazione: artisti e volontari creano tappeti floreali con motivi religiosi, richiamando pellegrini e turisti. In serata, si tiene la storica “Girandola”, uno spettacolo pirotecnico ispirato a un disegno di Michelangelo, oggi spesso lanciato dal Pincio o da Castel Sant’Angelo.
Tradizione popolare e devozione
La festa patronale coinvolge anche i quartieri più popolari di Roma, in particolare San Paolo e San Pietro in Vincoli, dove si espongono le catene che, secondo la tradizione, tennero prigioniero l’apostolo Pietro. Le processioni con le statue dei santi, adornate e accompagnate da fedeli, bande musicali e confraternite, animano le strade con profonda partecipazione.
Le fiere rionali, con bancarelle di dolci, giochi per bambini e prodotti tipici, richiamano l’atmosfera di un tempo. Molti romani ricordano la festa come momento di ritrovo familiare, tra granite, zucchero filato e il classico “croccante”.
Una festa che va oltre Roma
Anche in altre città italiane, la festa dei Santi Pietro e Paolo viene celebrata con grande partecipazione. A Termoli, ad esempio, si svolge la spettacolare processione a mare con il simulacro di San Basso, che affonda le sue origini nella medesima devozione apostolica. A Lamezia Terme e alcuni paesi nel Salento la festa si trasforma in una sagra popolare con eventi musicali e culinari. In alcune regioni, è diffusa l’usanza della “Barca di San Pietro”, un’antica credenza contadina che interpreta i disegni lasciati in una bottiglia con albume d’uovo come presagi per il raccolto o per la vita familiare.
Significato e attualità
Oggi più che mai, la festa dei Santi Pietro e Paolo rappresenta un momento di unità e memoria. Non è soltanto una rievocazione religiosa, ma anche un’occasione per riflettere sui valori fondanti della convivenza civile: la fede, il coraggio, il servizio e l’apertura al prossimo. Celebrare questi due santi significa riconoscere l’importanza di radici comuni in una società sempre più globale.
Il 29 giugno non è solo una data sul calendario, ma un evento vivo, ricco di emozioni e spiritualità. Una giornata in cui Roma — e non solo — si stringe intorno ai suoi santi, ritrovando nel passato l’energia per affrontare il presente.
La messa dei Santi Pietro e Paolo 2025
Città del Vaticano, 29 giugno 2025 – Papa Leone XIV ha celebrato oggi la Messa solenne per i Santi Pietro e Paolo nella Basilica Vaticana. Conferiti 54 pallii ai nuovi arcivescovi metropoliti, simbolo della loro comunione con la Sede di Roma.
Nell’omelia, il Papa Leone XIV ha esaltato unità e diversità tra i due apostoli, invitando alla fiducia reciproca e al perdono. Rilanciato l’impegno per l’ecumenismo, ricordando i martiri cristiani di ogni confessione. Avviata la nuova campagna Peter’s Pence, per sostenere le opere della Chiesa e ridurre il disavanzo della Santa Sede.
Papa Leone XIV a detto: “Se Gesù si fida di noi, possiamo fidarci gli uni degli altri.” Una celebrazione che ha unito spiritualità, missione e visione per la Chiesa di oggi.
Anna Rita Santoro e Ubaldo Santoro