Oggi torno a parlare di Fabio Mancini dopo le sue importanti e recenti ospitate in Rai e Mediaset, rispettivamente a Porta a Porta e Le Iene, dove ha reso omaggio al Re della Moda Giorgio Armani, scomparso all’età di 91 anni a Milano lo scorso 5 settembre. Da diversi anni sta portando avanti un lodevole e apprezzatissimo progetto con le nuove generazioni tramite una strategica alleanza con il mondo della scuola e delle istituzioni: Fabio Mancini – European School Project.
Fabio Mancini: dopo la moda i progetti con le scuole
Fabio Mancini ha lasciato il patinato mondo della moda da alcuni anni. Il celebre supermodello di origini italo-indiane porta avanti da alcuni anni il Fabio Mancini – European School Project, oggetto di una recente pubblicazione sulla rivista scientifica Journal of Pediatric and Neonatal Individualized Medicine.
Si tratta di un percorso educativo, indirizzato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ma anche studenti universitari, che mira a promuovere il benessere psicologico degli adolescenti, che vivono in un’epoca caratterizzata da forti difficoltà e disagi soprattutto perché crescono sempre più isolati da un reale contesto socio-affettivo, attraverso la mediazione di un modello comunicativo fondato sulla relazione diretta con un personaggio pubblico. Il progetto si ispira alla positive psychology, che non si concentra più soltanto sulle criticità da superare, ma promuove la crescita della consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e del benessere psicologico.
Inoltre Fabio è stato nominato da Friends of Europe tra i leader under 40 ed è ambassador per la salute mentale dei giovani per il ministero della Salute. Un archetipo raro e illuminato per le nuove generazioni.
Due anni e mezzo fa ho avuto il grande piacere e onore di presentare un evento con protagonista Fabio Mancini ai miei studenti dell’Accademia Pascal di Matera in cui ha offerto loro un punto di riferimento autentico, lontano dai riflettori dei social network e del mondo virtuale. Un’emozione molto forte e preziosa non solo per il sottoscritto ma anche per i giovani che hanno avuto modo di conoscere meglio il lato umano e sensibile dell’iconico top model di Armani, ponendo domande e chiedendo consigli su diverse tematiche giovanili.

Nel 2023 è stato premiato come personaggio dell’anno, un premio alla carriera e con focus particolare come ambasciatore dei giovani in Europa leaders per il suo progetto con le scuole in occasione dell’appuntamento di “Mr. big the gentleman awards“, organizzato da “Le salon de la mode” Musikologiamo nella Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano, patrocinato dalla Regione Lombardia e creato dalla giornalista Gabriella Chiarappa.
Lo scorso anno il top model Fabio Mancini ha anche pubblicato un libro intitolato 108 volte mi perdono, edito da Rizzoli, che rappresenta una vera e propria fonte di ispirazione per i giovani. In questa prima opera autobiografica, il supermodello si è raccontato senza filtri e censure, così come ha sempre fatto in occasioni di interviste rilasciate alla stampa, alle tv e anche durante gli incontri con i giovani studenti. Una storia molto forte e ricca di emozioni, ricordi ed esperienze negative e positive che l’hanno poi portato ad abbandonare il patinato mondo della moda perché non era felice.

Fabio Mancini in tv: da Le Iene a Porta a Porta
Il suo monologo a Le Iene ha emozionato davvero tutti. Ha infatti dichiarato al noto programma Mediaset: «Ai ragazzi dico sempre la frase di Dostoevskij, “La bellezza salverà il mondo”. Ma quale? Quella della macchina, del fisico o dell’anima? È da qui che nascono i conflitti. Così, nei miei incontri, mostro a chi mi chiede come si diventa supermodello, quella parte di me interiore che non ha paura di esprimere sentimenti, né di raccontare fallimenti. Anche questa fragilità è bellezza. Il vero problema è l’ego, dover dimostrare che siamo i migliori. Io invece ho fallito. Ma poi mi sono ritrovato».

Messaggi che Fabio divulga sempre anche attraverso i suoi canali social, dove conta quasi un milione di followers: «Provo a essere un modello di riferimento per i ragazzi ed essendo stato un volto di Armani, la responsabilità è ancora più grande».

Importante e utile anche la sua ospitata a Porta a Porta da Bruno Vespa dove ha ricordato il suo incredibile rapporto umano e professionale con Re Giorgio: «Con Armani ho passato metà della mia vita. Mi ha insegnato il valore del lavoro, della puntualità e del sacrificio. Grazie a lui ho viaggiato nel mondo, conosciuto culture diverse, mi sono innamorato e ho imparato a credere nei valori. È stato il padre che mi mancava. Con lui se ne va una parte di me».




















