Ai microfoni di PaeseRoma, Edoardo Leo: «È una storia realmente accaduta: ci obbliga a guardare in faccia la fragilità e l’amore»
Alla Festa del Cinema di Roma 2025 è arrivato “Per Te”, il nuovo film di Alessandro Aronadio, presentato in anteprima nel cartellone di Alice nella Città prima dell’uscita in sala del 17 ottobre. Un’opera che coniuga misura e intensità per affrontare un tema delicatissimo: l’Alzheimer precoce dentro la quotidianità di una famiglia.
Al termine della proiezione, Edoardo Leo — protagonista insieme a Teresa Saponangelo — ci ha raccontato ai microfoni di PaeseRoma che il film è tratto da una storia vera e che proprio questa aderenza al reale ha guidato scelte di regia e interpretazione: «nessun compiacimento, nessuna scena madre di troppo; solo la verità delle piccole cose». La fonte reale è infatti la vicenda di Mattia Piccoli, il ragazzo che a undici anni si è preso cura del padre malato e che nel 2021 è stato nominato Alfiere della Repubblica per il suo esempio di dedizione.
Una verità privata sotto la luce pubblica
“Per Te” è costruito come un avvicinamento alla vita minuta: gesti ripetuti, smarrimenti, tentativi di tenere insieme una casa mentre la memoria si sbriciola. Aronadio evita i toni ricattatori e lavora sul non detto, lasciando che siano i dettagli a parlare; è la strada che molti osservatori hanno riconosciuto come cifra del film: lucidità, pudore, autenticità.
Edoardo Leo dà al padre malato un’umanità asciutta, mai compiaciuta; Teresa Saponangelo sostiene la trama emotiva con una presenza ferma, capace di restituire il peso invisibile della cura. Accanto a loro, il giovane Javier Francesco Leoni sostiene la storia con una naturalezza che spiazza, mentre la regia tiene il passo tra dramma domestico e respiro universale.
Il senso di un film necessario
“Per Te” non è “sul” morbo, è sulle persone: su ciò che resta quando la memoria se ne va e sull’amore come pratica quotidiana, non slogan. È un cinema che sceglie la verità dei fatti al posto del sensazionalismo, ricordandoci quanto la malattia tocchi non solo i pazienti ma la rete affettiva che li sostiene. È questo, ci dice Aronadio, il punto da cui ripartire: tenere insieme la dignità di chi soffre e quella di chi cura.
Con “Per Te”, il regista prosegue un percorso autoriale che intreccia intrattenimento e riflessione sociale, qui elevato da una storia che non cerca alibi e non concede scorciatoie. La verità — quella quotidiana, che spesso non fa rumore — diventa la vera protagonista. E il cinema, quando rinuncia al filtro dell’enfasi per mettersi all’altezza degli occhi, può ancora cambiare la conversazione.
Nota di redazione: “Per Te” è ispirato alla storia reale di Mattia Piccoli e di suo padre Paolo; il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2025 e distribuito nelle sale italiane dal 17 ottobre




















