Monteverde si prepara ad accogliere un evento di rara intensità emotiva: “Eco d’Amore”, spettacolo ideato e interpretato da Natalia Simonova, in scena al Piccolo Teatro Carlo Goldoni dal 24 al 26 ottobre nell’ambito della rassegna Controluce.

Attrice e cantante dalla sensibilità internazionale, Simonova dedica il suo nuovo lavoro alla figura di Anna German, la celebre interprete polacca amata in tutta Europa e legata all’Italia fin dagli anni di Sanremo. Attraverso un racconto che intreccia teatro, musica e memoria, l’artista ne restituisce la voce interiore e la forza spirituale, evocando una donna che ha saputo trasformare la fragilità in grazia e la sofferenza in arte.
La narrazione alterna momenti biografici e suggestioni poetiche: l’infanzia cosmopolita di German, i successi sui palcoscenici internazionali, l’amore profondo per il marito Zbigniew. Le sue canzoni, interpretate dal vivo o rievocate in scena, accompagnano lo spettatore in un viaggio intimo, tra nostalgia e speranza.
Con “Eco d’Amore”, Natalia Simonova prosegue il suo percorso dedicato a grandi figure femminili della storia e dell’arte – da Maya Plisetskaya a Greta Garbo, fino a Mata Hari – confermando la sua capacità di dare voce all’anima attraverso il linguaggio del teatro musicale.

Più che un semplice tributo, lo spettacolo è un invito a riscoprire la bellezza dell’ascolto e dell’incontro. In un’epoca segnata dalla distanza digitale, il palcoscenico torna a essere il luogo in cui le emozioni si condividono dal vivo, respirando insieme la stessa vibrazione d’amore.
Natalia Afferma “Io come artista vorrei dare la possibilità a tutti gli
spettatori di entrare nel mondo di questa meravigliosa cantante, dedicando al pubblico il ricordo della sua arte e della sua emozionante voce. In questo difficile momento storico, dove c’è carenza di senso di fratellanza e di calore umano, è molto importante rivivere questi momenti di bellezza, di spiritualità e di condivisione.
È così che Anna German, come il suo “Eco d’amore”, resta sempre con noi.“
photo credi Marco De Gregori e di Artwolfang

















