Presentato nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma 2025, il film mette a nudo una famiglia sotto i riflettori di un game show: tra Gerini, Pandolfi, Amendola e Gassmann, intrattenimento e critica sociale si intrecciano
Alla Festa del Cinema di Roma 2025, nella sezione Grand Public, è stato presentato Fuori la verità, il nuovo film di Davide Minnella: un racconto che usa il format televisivo come lente d’ingrandimento sui rapporti familiari e, soprattutto, sul nostro rapporto con la verità quando diventa spettacolo. L’uscita in sala è annunciata per il 6 novembre 2025.
Ai microfoni di PaeseRoma, Minnella ha sottolineato quanto la verità, nel quotidiano, sia un bene fragile da difendere con i denti in una società che spesso propone modelli fondati su allusioni e finzioni. Una posizione che dialoga con il cuore del film: quanto siamo disposti a sacrificare – affetti, reputazione, intimità – sull’altare dell’audience?
Una famiglia allo specchio (dei media)
La storia segue i Moretti, nucleo apparentemente coeso che accetta di partecipare a un game show capace di premiare chi non mente. Domanda dopo domanda, il meccanismo porta in superficie rancori, tradimenti e colpe nascoste, mentre lo studio televisivo diventa una camera di decompressione emotiva in cui pubblico e concorrenti assistono, impotenti, alla disgregazione del privato.
Un cast corale per una satira tesa
Il film schiera un cast corale: Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Claudio Amendola e Leo Gassmann, affiancati – tra gli altri – da Sara Drago, Lorenzo Richelmy, Eleonora Gaggero e Alice Lupparelli. Le uscite stampa e le schede ufficiali confermano l’impianto “ensemble” e il posizionamento dell’opera tra commedia nera e satira sociale.
Un reality (troppo) reale: come è stato girato
Minnella ha costruito il set come un vero studio televisivo, girando “a blocchi” e con un impianto tecnico che restituisce la continuità e la pressione della diretta: otto camere in funzione, prima e durante le “pause pubblicitarie”, e un montaggio di sei mesi per comporre un racconto che alterna palco e dietro le quinte.
Le voci dei protagonisti
Dal red carpet e dalle media call romane, Gerini, Pandolfi e Amendola hanno rimarcato la necessità – anche scomoda – di confrontarsi con la verità, tema che il film maneggia con tono corrosivo e passo da prima serata. Un discorso che sposta la riflessione dalla famiglia Moretti al pubblico in sala: che spettatori siamo diventati?
Perché “Fuori la verità” conta
Con Fuori la verità, Minnella prosegue la sua ricerca su un cinema capace di intrattenere senza rinunciare al pensiero critico: qui la “verità” non è solo un tema, ma un dispositivo drammaturgico che costringe personaggi e spettatori a guardarsi allo specchio. L’effetto è claustrofobico e magnetico: uno studio tv come unico campo da gioco, riflessi del reale che trapelano tra una domanda e l’altra, e la sensazione, disturbante, che la distanza tra noi e loro – tra chi guarda e chi è guardato – sia più sottile che mai.
In un’epoca in cui l’audience rischia di diventare il nuovo dio cui sacrificare tutto, Fuori la verità ricorda che l’autenticità ha un costo – ma anche un valore non negoziabile. E chiede, con onestà: quanto di quella verità siamo disposti a mettere davvero in gioco?


















