L’11 giugno 2025, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi Roma Tre, si è tenuto il Congresso Nazionale “Tassonomia Sociale: da principio etico a standard operativo”, un evento cruciale per l’evoluzione delle metriche ESG in chiave sociale.
L’iniziativa, a forte impronta tecnico-istituzionale, ha rappresentato un momento di consolidamento per la definizione di un linguaggio condiviso, di criteri oggettivi e di strumenti valutativi capaci di quantificare il valore sociale prodotto da enti pubblici e organizzazioni private. Promosso dalla Commissione di Studio “Lavoro Tassonomia Sociale ESG” del CNDCEC, in collaborazione con l’Istituto per il Governo Societario (IGS), la Fondazione Accademia di Ragioneria (FAR), il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo di Roma Tre e il Gruppo Maggioli, il Congresso ha goduto del patrocinio dei soci fondatori IGS: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Consiglio Nazionale del Notariato e Consiglio Nazionale Forense. Ha aperto i lavori Monica Peta, che ha inquadrato con precisione la necessità di superare l’approccio narrativo per adottare strumenti capaci di misurare l’impatto sociale con la stessa precisione richiesta per le dimensioni ambientali e di governance. La giornata è stata sapientemente moderata da Federico Diomeda, che ha coordinato un dibattito denso e multidisciplinare.Il congresso ha ospitato una straordinaria rosa di relatori che hanno contribuito, con approcci tecnici e dati empirici, alla costruzione di un quadro organico delle politiche sociali in ambito ESG: Luca Aversano, Paolo Moretti, Adolfo de Rienzi, Marina Elvira Calderone, Maurizio Leo, Franco Panfili, Aldo Campo, Giovanni Battisti Calì, Marcella Caradonna, Valter Quercioli, Gustavo Troisi, Paolo Fanti, Tiziana Stallone, Pasquale Pace, Giuseppe Anelli, Vincenzo Carbonelli, Carmine Scoglio, Fanny Guglielmucci, Giuseppe Russo, Marco Pasquotti, Sabina Addamiano, Giovanni Lagioia, Benedetto Delle Site, Massimo Braghin, Paola Vitale, Stefania Serina, Roberto De Luca, Agnese Martiradonna, Gabriele Ferrieri, Emanuela de Sabato, Claudia Coscarella, Marco Maffei, Federica Abelli, Beatrice Scappini, Georgina Martinez Herrera, Claudia Masini, Alessandro Gennaro, Raffaele Barteselli, Paola Sabbioni, Paola Pizzetti, Antonio Schioppi, Simone Budini, Riccardo Bauer, Matteo Zanza, Stefano Besana, Sara Cirone, Cristina Di Silvio e Antonio Felice Uricchio. L’elevato spessore scientifico degli interventi ha permesso di affrontare assi tematici trasversali – tra cui lavoro dignitoso, inclusione, parità di genere, trasparenza e coesione territoriale – in modo integrato, trasformando concetti valoriali in strumenti tecnici, analitici e comparabili. Il tratto distintivo del Congresso è stato la determinazione comune nel passare dall’analisi alla prassi: non più solo dichiarazioni di principio, ma basi per una valutazione sociale standardizzata e coerente. A conclusione dei lavori è stata annunciata la nascita di un Tavolo permanente interistituzionale, con il compito di redigere, entro il 2025, le prime Linee Guida Nazionali sulla Tassonomia Sociale. Il documento sarà un riferimento operativo per enti pubblici, imprese, banche, professionisti e regolatori, contribuendo a rafforzare una cultura della responsabilità sociale fondata su misurabilità, coerenza e trasparenza. Come emerso dai contributi più autorevoli, tra cui quello di Cristina Di Silvio e di Fanny Guglielmucci, la tassonomia sociale rappresenta oggi una necessità evolutiva per tutti gli attori dell’economia della reputazione e dell’accountability. La vera sfida non è più se adottare un approccio ESG sociale, ma come farlo: con rigore, metodo e capacità di visione. E il Congresso di Roma ha indicato con chiarezza la rotta da seguire.

