Sabato 12 luglio, la sala consiliare di Capranica Prenestina ha ospitato la presentazione del libro Mia o di nessun altro di Mirko Giudici.
Un incontro partecipato e intenso, promosso dalla Pro Loco e sostenuto con convinzione dalle istituzioni locali, che ha posto al centro della riflessione pubblica il dramma della violenza contro le donne.
La tavola rotonda è stata moderata dall’avv. Emanuela Fancelli, direttore di Radio Centro Musica Uno, che in apertura ha sottolineato la necessità di ampliare il dibattito sociale: accanto al femminicidio, occorre affrontare con pari impegno anche fenomeni come il bullismo, il cyberbullismo e le molteplici forme di violenza che attraversano la nostra quotidianità, spesso in modo silenzioso e pervasivo.
Di grande rilievo l’intervento del Sindaco di Capranica Prenestina, Francesco Colagrossi, che ha sottolineato l’importanza di promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione, richiamando anche la portata della legge sul femminicidio come strumento essenziale per la tutela delle vittime e la repressione dei reati di genere. Il sindaco ha evidenziato come le norme, per essere davvero efficaci, debbano accompagnarsi a un cambiamento profondo della coscienza collettiva e a un impegno costante delle istituzioni a ogni livello.
Nel corso dell’incontro, con la presidente della Pro Loco, dottoressa Frezza, è stato affrontato anche il delicato tema del rapporto tra donna e lavoro, quale fattore fondamentale per l’emancipazione e l’autonomia economica, troppo spesso compromessa nei contesti di violenza domestica.
Con l’autore Mirko Giudici, invece, si è discusso dell’importanza cruciale di garantire un concreto sostegno economico e psicologico alle donne vittime di violenza sia prima che dopo la denuncia, per evitare che la paura, l’isolamento o la mancanza di alternative possano trasformarsi in ostacoli insormontabili.
Ha preso la parola anche la vicepresidente della Pro Loco, dottoressa Barbara Duca, da sempre impegnata in tematiche sociali, alla quale si deve l’organizzazione dell’iniziativa. Nel suo intervento ha ribadito il valore di questi momenti di confronto, capaci di radicarsi nella vita reale delle comunità e di stimolare consapevolezza collettiva.
Particolarmente toccante la testimonianza di Filomena De Gennaro, che ha condiviso la propria esperienza personale con dignità e coraggio, lasciando un segno profondo nella sala.
Alla presenza dell’autore, il libro Mia o di nessun altro ha offerto lo spunto per una riflessione collettiva sul significato dei legami, sul confine tra amore e possesso, e sulla necessità di rompere il silenzio che ancora circonda troppe storie di sofferenza.
Un evento intenso, carico di partecipazione e responsabilità civile, che ha confermato il valore della parola come strumento di denuncia e cambiamento, e la forza delle comunità quando scelgono di non voltarsi dall’altra parte.




















