Specializzata in intrusioni informatiche a fini di intercettazioni legali, l’azienda italiana Hacking Team di Milano stanotte si è vista sottrarre da pirati informatici milioni di dati.
L’azienda che lavora con clienti istituzionali, Carabinieri e Polizie italiane e internazionali sul tema della sicurezza on-line, sviluppa software spia per i governi di tutto il mondo e non si aspettava di certo di finire a sua volta nel mirino degli hacker.
Secondo quanto riporta il sito CSO Online, email e documenti riservati dell’azienda sarebbero stati violati e pubblicati online.
Gli hacker avrebbero reso disponibile un file da oltre 400 gigabyte di documenti sulle attività “sospette” della società svelando i rapporti della Hacking Team con i governi di tutto il mondo.
Il materiale pubblicato, ancora privo di verifica indipendente, rivelerebbe che la società abbia venduto i suoi prodotti anche a regimi dittatoriali e per spiare attivisti per i diritti umani.
L’attacco informatico rischia dunque di portare alla luce elementi imbarazzanti per la società italiana che in passato aveva negato contatti con governi oppressivi e lesivi dei più elementari diritti umani.
La Hacking Team ha replicato, tramite un suo dipendente che ha avvisato di non scaricare l’enorme file torrent perché, a suo dire, conterrebbe un virus e perché quanto si dice sulla società è completamente falso. Subito dopo però il profilo Twitter di questo dipendente è stato a sua volta hackerato e rimosso.
Sbeffeggiati dunque dai pirati informatici, i dipendenti della Hacking Team, usavano addirittura password normalmente sconsigliate da qualsiasi utente di buon senso, come per esempio la banale “passw0rd”.
La società figura inoltre tra i “Nemici di Internet”, elenco stilato da Reporter senza frontiere. L’anno scorso un altro “incidente” aveva portato la società al centro dell’attenzione. La Hacking Team aveva dato vita a una nuova generazione di virus informatici in grado si spiare smartphone Android e Apple. Un malware, cioè un programma maligno, pensato per colpire attivisti, difensori dei diritti umani, ma anche politici e giornalisti.
Daniela Gabriele