Già denunciata per concorso in sottrazione di minore lo scorso maggio, dall’avvocato romano Carlo Priolo: Vediamo ora se il regime cautelare applicabile anche per i sindaci è valevole per i primi cittadini di tutti i comuni
Diciotto persone, tra cui il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino sono stati raggiunti da misure cautelari dai carabinieri di Reggio Emilia. Al centro dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, coordinata dal sostituto procuratore Valentina Salvi, la rete di servizi sociali della Val D’Enza, accusati di aver redatto false relazioni per allontanare bambini da famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti.
Gli indagati sono decine e quello ricostruito dagli investigatori è un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Tra le contestazioni emergono ‘lavaggi del cervello’ ai minori in sedute di psicoterapia, anche con impulsi elettrici per “alterare lo stato della memoria”. Tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso.
La fredda denuncia alla Sindaca Raggi e all’assessore alle politiche sociali di Roma Capitale Laura Baldassarre, formalmente depositata alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Roma, l’8 maggio scorso, con protocollo n. 10507 dall’avvocato Carlo Priolo, si configura come una grande testimonianza romana e italiana di esigenza popolare di chiarezza e trasparenza sul fenomeno degli allontanamenti coatti dei minori dalle famiglie di origine, anche detti ‘sequestri di Stato’, ma ancor più nel dettaglio è l’accusa pubblica mossa da una sempre più ingente porzione sociale che vuole vederci chiaro sul meccanismo degli affidi dei bimbi italiani sottratti e accolti nelle cosiddette case famiglia, perché «ciò non diventi un business, se già non lo è, come dimostrerebbero i fatti».
Continua Priolo: «Parimenti non risulta che alcun controllo e verifica sia stato effettuato da parte degli organi competenti del Dipartimento delle Politiche sociali di Roma che paga le rette alla case famiglia sulla concreta attività effettuata, sulle concrete prestazioni offerte e sulla adeguatezza della struttura sul versante della abitabilità edilizia-urbanistica e sulla agibilità igienica alimentare e nutrizionale per verificare se, a fronte delle somme erogate, le attività sono state congrue e compatibili, atteso che la fatturazione dei costi, se valida da un punto di vista contabile, non prova che il servizio sia stato adeguato alle somme erogate».
Citata ampiamente nel testo della querela la normativa della Regione Lazio e in particolare la legge regionale Lazio n. 41 /2003, che stabilisce le funzioni e i compiti delle strutture a ciclo residenziale. Detta normativa pone quale prioritario obiettivo il ritorno del minore nella propria casa affidato ai propri genitori tanto che la casa famiglia è aperta agli stessi genitori, ai parenti e a tutto il mondo delle relazioni e dell’ambiente territoriale che ha caratterizzato la vita del minore.
Conflitto di interessi. A fronte di consistenti somme erogate dal Dipartimento delle politiche sociali di Roma Capitale alle strutture a ciclo residenziale, case famiglia per l’accoglienza di minori e soggetti deboli, la conseguente attività e le prestazioni fornite agli ospiti delle comunità non risulterebbero essere congrui e compatibili – secondo le accuse mosse nella denuncia – con le somme erogate. Inoltre, in alcuni casi si verificherebbero palesi conflitti di interesse tra il soggetto erogante le somme – che ha anche il compito della verifica e il controllo sull’operato dei responsabili delle strutture protette e soggetti appartenenti – e dipendenti dallo stesso ente erogatore che fungono, in collaborazione con gli operatori delle struttura protetta, da esecutori delle prestazioni e delle attività da svolgere in relazione alle somme ricevute.
“Quanto sta emergendo dall’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ è di una gravità inaudita”, commenta il ministro per la Famiglia e le Disabilità, con delega alla tutela minori, Lorenzo Fontana, che annuncia: “D’intesa con i gruppi Lega ci siamo già attivati per istituire una commissione d’inchiesta sulle comunità familiari che accolgono minori”.
Michel Emi Maritato