Roma – Dalla Regione Lazio e’ arrivata l’apertura alle professioni sanitarie regolamentate sotto forma di Societa’ Tra Professionisti (Stp). È stata infatti approvata una circolare esplicativa con la quale vengono forniti chiarimenti sul quadro normativo che consente l’esercizio delle professioni mediche e odontoiatriche in forma di STP. La circolare e’ stata fortemente voluta dall’Ordine dei Medici di Roma e dai sindacati di settore, che hanno collaborato con la Regione per arrivare alla sua formulazione. Tante le novita’ normative contenute nel documento che, come spiegano dalla Cao Roma, sono orientate soprattutto verso una “semplificazione burocratica per i professionisti” e “segneranno la strada per tutte le altre Regioni che vorranno e dovranno regolamentare le Stp in ambito sanitario”.
Ma cosa cambia, nello specifico, con questa circolare?
L’agenzia Dire lo ha chiesto a Brunello Pollifrone, presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Roma. “Sono molte le novita’ contenute nel documento – spiega – come per esempio l’assoggettamento delle Stp (sia monoprofessionali che multidisciplinari, se pur con alcuni limiti) ai medesimi requisiti minimi degli studi associati, con la conseguente chiara e incontrovertibile non necessita’ di abbattimento delle barrierearchitettoniche (attivita’ non aperta al pubblico)”.
Tra le novita’ apportate dalla Circolare anche la tanto auspicata apertura alle professioni sanitarie regolamentate in ordini professionali (psicologi, fisioterapisti, logopedisti, dietisti, igienisti dentali etc.), la cui presenza sara’ ora ammissibile all’interno degli studi medici ed odontoiatrici.
“Con l’approvazione della Legge Lorenzin, che ha riconosciuto gli Ordini professionali per 30 professioni sanitarie – commenta ancora Pollifrone alla Dire – non era piu’ procrastinabile anche una definizione, nell’attuale ordinamento regionale, delle modalita’ operative per l’esercizio delle stesse. La salute dei pazienti e’ un bene da tutelare da parte di tutti gli attori della sanita’, ognuno con il proprio ruolo e le proprie competenze – conclude – ma sempre nell’ottica di una continua e necessaria collaborazione”
Ubaldo Marangio