Nella mattinata di ieri, 6 luglio, ha avuto luogo in piazza Duomo, davanti alla sede della Giunta Regionale Toscana, una manifestazione unitaria di protesta di tutte le Partite Iva legate al turismo vale a dire le categorie economiche che maggiormente hanno sofferto, e stanno soffrendo questa crisi. Lo slogan della manifestazione, era: “Difendi il tuo lavoro”, a sottolineare lo spirito di delusione, e disincanto, verso le decisioni delle istituzioni nazionali regionali e locali, che serpeggia tra gli operatori del settore turistico. Abbiamo infatti, intervistato alcuni di loro.
Pasquale Naccari, titolare del ristorante “Il Vecchio e il Mare”, fondatore dell’Associazione Ristoratori Toscani, ed ideatore della protesta della consegna delle chiavi delle proprie aziende, al Sindaco di Firenze, poi esportata in molte altre citta’ d’Italia, ci ha detto di essere in piazza, forse per la prima volta, non solo per i ristoratori, ma anche per i tassisti e per le guide turistiche, altre categorie colpite duramente, quindi unite nella medesima lotta, anche perche’ la Toscana tutta, vive prevalentemente di turismo, e non ha senso rivendicare in modo disunito, rischiando di vanificare con le divisioni, appunto, le battaglie comuni, a salvaguardia del reddito delle proprie attivita’ lavorative. Le richieste che Naccari pone alla Regione Toscana, sono l’abolizione di ogni tassa e concessione sul suolo pubblico, non solamente la loro sospensione, un aiuto a fondo perduto da destinare alla copertura delle locazioni immobiliari che in una regione a vocazione turistica come la Toscana sono molto alte, e garanzie regionali per poter accedere al credito bancario, anche per poter continuare a sostenere la cassa integrazione dei propri dipendenti, che in alcuni casi sono come una famiglia lavorando insieme ai titolari da molto anni, sottolineando come sia paradossale che le aziende debbano chiedere, come, appunto stanno facendo, di potersi indebitare per alleviare in definitiva il peso previdenziale dello Stato, dimostrando di voler resistere a questa crisi con enorme senso di responsabilita’ e spirito di collaborazione con le istituzioni, che non sembra essere corrisposto da queste ultime.
Debora Percario, guida turistica di lungo corso, ci ha, invece detto che la sua categoria ha bisogno soprattutto della sospensione delle tasse per l’anno in corso, ed un aiuto economico a fondo perduto fino al marzo 2021, in quanto non sono certamente sufficienti i fondi sbloccati dalla Regione Toscana. 500 mila euro, infatti, calcolando 2500 guide turistiche solo a Firenze, fanno 2000 euro a testa. Il problema e’ che in Toscana le guide sono molte di piu’, ovviamente non essendoci solo Firenze quindi, anche se degno di nota per la volonta’ di aiuto espressa dalle istituzioni, tale contributo economico si traduce nella pratica, in poche centinaia di euro, una tantum, per ogni professionista, assolutamente insufficienti per una categoria che quest’anno non lavorera’, e che al momento della quarantena stava uscendo dal periodo dei quattro mesi invernali, storicamente meno produttivi per il turismo. Risulta quindi impensabile che migliaia di persone altamente professionali, possano restare un anno senza fonti di reddito per loro stessi, e per le loro famiglie sempre che dal marzo 2021, i flussi turistici riprendano effettivamente.
Massimo Gervasi, presidente dell’Associazione Partite Iva Toscana, ha, invece messo in evidenza un altro aspetto della crisi economica, poco pubblicizzato, ma degno di attenzione quello dei protesti, e delle segnalazioni alle banche dati dei cattivi pagatori, nei quali sono incappati migliaia di commercianti, non per malafede, ma in quanto impossibilitati a pagare forniture o altri debiti, programmati prima della quarantena, sulla base di entrate previste, che sono poi venute a mancare, a causa della chiusura forzata che rappresentano quindi un’ingiustizia. Da questo problema Gervasi prende lo spunto per denunciare la politica inefficiente, sia di destra che di sinistra, che di centro, che premia i non meritevoli penalizzando i meritevoli, creando in questo modo le sperequazioni sociali sistemiche che stanno distruggendo l’Italia, poco a poco, da decenni, anche giocando sulle divisioni fittizie tra gli imprenditori ed i loro dipendenti. Ecco quindi che risulta necessario, a suo dire, unire le forze sane del Paese, per promuovere una nuova classe politica, che abbandoni la narrazione di favole, e passi dalle parole ai fatti, e tale cambiamento di classe politica deve passare attraverso la mobilitazione di piazza, pacifica ma costante, e sempre piu’ partecipata, col popolo che deve smettere di aver paura o di sentirsi in colpa per qualcosa che non ha commesso, altrimenti prima o poi verranno tolti tutti i diritti acquisiti con fatica ed il Paese crollera’ inevitabilmente.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto, il Blogger Stefano Giannattasio