Da sabato scorso, Totò Schillaci, campione azzurro e capocannoniere dei mondiali di calcio del 1990, segnando ben sei reti, è ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo. L’ex calciatore della Juventus, ha subito già due delicatissimi interventi per un tumore al colon-retto, che gli venne diagnosticato nell’inverno del 2022. L’ex bomber e volto icona delle “notti magiche” del 90′, sta combattendo la partita più importante, quella per la vita. Uno striscione con scritto: “Forza Totò”, è stato portato all’ospedale di Palermo dai famigliari e tifosi, che hanno voluto incoraggiare l’ex attaccante di inter e juventus.
Tumore al colon
Un tipo di tumore che nel giro di due anni sembrava di aver sconfitto. Purtroppo, la malattia aveva intaccato altri organi e aveva peggiorato le condizioni dell’ex bomber azzurro. Un tumore che viene classificato come secondo tipo di cancro più diffuso in Italia con 50.500 nuove diagnosi nel 2023.
La tipologia delle neoplasie al colon-retto è molto ampia dal punto di vista genetico-molecolare, aspetti essenziali per impostare delle terapie mirate ed efficaci che comunque negli anni hanno condotto al 65% del tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi. Un altro elemento centrale, come in tutte le neoplasie, è il momento della scoperta: il 20% dei casi viene ancora oggi diagnosticato tardivamente, quando si sono già sviluppate metastasi e l’intervento chirurgico rischia di non essere risolutivo.
Un test (gratuito) aiuta la diagnosi precoce
Un test importante per diagnosticare la malattia agli inizi è quello per la ricerca del sangue occulto nelle feci, considerando l’origine dei carcinomi che – ha spiegato Antonio Russo, professore ordinario di Oncologia medica all’Università di Palermo, al Corriere della Sera, «si sviluppano a partire da adenomi o polipi che impiegano anni, in media una decina, per trasformarsi in forme maligne ed è in questa finestra temporale che lo screening con il Sof consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi intestinali prima che abbiano acquisito caratteristiche pericolose ed evolvano in un tumore maligno». Pochi sanno che il test Sof è offerto gratuitamente ogni due anni a tutti i 50-69enni dal Ssn e «potrebbe evitare quasi nove casi di cancro su 10, ma la metà degli italiani non coglie l’opportunità».
Ci auspichiamo che anche questa volta l’ex attaccante della juventus possa vincere questa partita e possa essere dimesso al più presto dall’ospedale. Tifiamo tutti per Totò Schillaci affinchè questo episodio possa tramutarsi solo in un brutto e lontano ricordo.