ROMA – “Forse per la prima volta in questi anni turbolenti posso condividere un sentimento di sollievo e speranza per il futuro: il piano di pace di Trump per Gaza potrebbe costituire davvero la svolta storica per il Medio Oriente e quindi per il Mediterraneo, nonché sugli interessi nazionali. Ma il successo del piano è ancora legato a un filo: molte le variabili non ancora definite, come il ritorno degli ostaggi assassinati così come lo smantellamento di Hamas. Nelle ultime ore è stata annunciata la riapertura del valico di Rafah tra Gaza ed Egitto per consentire il transito degli aiuti umantiari”. Inizia così il vice primo ministro e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, nella sua informativa urgente sul Piano di pace per la Striscia di Gaza. “Tuttavia quel filo si sta rivelando solido”, continua Tajani, “oggi ci sono le condizioni per una Gaza libera da Hamas e affidata provvisoriamente a un controllo internazionale con un’attiva partecipazione dei Paesi islamici, con la prospettiva di raggiungere uno Stato palestinese vero, pacifico, democratico, non confessionale, affidato a un’Autorità nazionale palestinese rinnovata negli uomini e nei metodi”.
TAJANI: PACE A GAZA GRAZIE A LEADERSHIP DI TRUMP
“Grazie alla leadership del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza, e grazie al ruolo dei mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – sono diventate realtà cose che erano inimmaginabili fino a poche settimane fa: il cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi, il ritiro graduale delle forze israeliane. Vediamo le prime luci dell’alba al termine di una lunga notte”, ma bisogna ora usare “cautela”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sua informativa urgente sul Piano di pace per la Striscia di Gaza.
TAJANI: RIVENDICO RUOLO DI QUESTO GOVERNO NEL DIALOGO CON LE PARTI
Per il vicepremier “il governo italiano ha sostenuto questo percorso difficile sin dall’inizio, con pazienza, guidato da due obiettivi: mantenere dialogo tra le parti e alleviare per quanto possibile le sofferenze della popolazione civile palestinese”. Tajani ha aggiunto: “Rivendico con orgoglio la nostra azione: abbiamo potuto svolgere un ruolo attivo perché in questi mesi abbiamo mantenuto un canale di dialogo sia con Israele che con l’Autorità nazionale palestinese. Pochissimi i Paesi che possono dire di aver fatto altrettanto”.
Secondo il vicepremier, “la presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Sharm El-Sheikh lunedì scorso dimostra che il nostro Paese ha giocato un ruolo riconosciuto e apprezzato da tutti i partner, a partire dagli Stati Uniti, che come mi ha confermato personalmente il sottosegretario Rubio, hanno apprezzato in particolare la posizione equilibrata dell’Italia in questi mesi”.




















