Il giorno 16 Giugno è conosciuta da tutti come la data entro la quale va pagata la rata in termini di acconto dell’IMU 2025.Come solitamente ogni anno accade i contribuenti sono sempre all’affannosa richiesta di eventuali riduzioni ed esenzioni
In merito a questo a seguito della svolta della Corte Costituzionale e delle conferme successive della Cassazione i coniugi che sono sposati ma che fattivamente hanno residenze differenti e che usano come dimora abituale la casa nella quale hanno residenza non sono soggetti al pagamento dell’IMU.
Specificatamente tale regola prende vita dalla sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale, che ha cancellato il vincolo della “residenza familiare unitaria”: non è più richiesto che l’intero nucleo viva sotto lo stesso tetto perché scatti l’esenzione.
Il principio è stato poi ribadito prima dall’ordinanza n. 19684/2024 e, più di recente, dall’ordinanza n. 4292/2025 della Cassazione, che hanno chiarito come ciascun coniuge debba dimostrare, per la propria abitazione, la coincidenza di residenza anagrafica e dimora abituale.
In pratica, se marito e moglie (o parti di un’unione civile) scelgono – per lavoro, necessità familiari o altre ragioni – di stabilirsi in immobili distinti, ognuno gode dell’esenzione solo sulla casa in cui effettivamente vive.
L’altra abitazione, per quel coniuge, diventa a tutti gli effetti «seconda casa» e sconta l’imposta piena.
Resta l’esclusione per gli immobili di pregio (categorie A/1, A/8 e A/9): anche se sono identificate in questo caso specifico come abitazione principale le case che sono in termini di categoria considerate di lusso continuano ad essere soggette al pagamento dell’IMU
Sinteticamente ad oggi viene reso meno farraginoso il procedimento che porta alla gestione di tutte quelle che vengono identificate come esigenze abitative di coppia di contro però viene imposto un maggior rigore sulla prova di residenza e dimora: chi vive davvero in due case diverse può evitare l’IMU sull’immobile in cui abita, ma deve poterne dimostrare la piena “quotidianità”.
In base a quanto detto fin qui la sentenza 209/2022 della Corte Costituzionale e le successive pronunce della Cassazione hanno stravolto il vecchio principio della “residenza familiare unitaria”.
Oggi, in vista dell’acconto IMU del 16 giugno 2025, i coniugi che possiedono due case e vivono stabilmente in immobili distinti possono, in determinate circostanze, beneficiare dell’esenzione sull’abitazione in cui ciascuno ha sia la residenza anagrafica sia la dimora abituale. Resta chiaro che non tutte le situazioni imu siano uguali, esistono scenari differenti che vanno dal classico caso “unica prima casa” fino al caso, più complesso, di residenza e dimora non coincidenti – che determinano se e dove l’imposta sia dovuta.