Secondo Musk è la donna dell’anno. La donna con la quale la segreteria degli Stati Uniti d’America deve fare i conti per capire profondamente cosa sta succedendo in Europa. Una voce consapevole, autorevole e soprattutto affidabile per gli Stati Uniti.
L’espressione “uomo più ricco del mondo” oramai è diventata un nominativo. Non è una definizione. Indica una persona in fisica entità come fosse il nome proprio. Tanto che diventa inutile dire di chi si sta parlando. E non lo si dirà.
Questa persona deve indicare un soggetto referenziato affinché dia una chiave esaustiva dell’Europa. E a darla può essere solo lei. Ha dimostrato piena fedeltà al patto Atlantico in più non ha i tratti della campesinos nostrana che fa la parte da un lato e tutt’altra dall’altra. La sua origine di destra le conferisce un crisma di veracità che gli altri soggetti della politica non hanno. Quindi è lei la persona giusta. Giorgia Meloni, attualmente impegnata a fare il Presidente del Consiglio nella repubblica italiana.
Succede così che il giornale internazionale Politico indichi “ il presidente del Consiglio “ attualmente in carica come la persona più potente d’Europa per il 2025. La motivazione consiste nel fatto che sia perfetta interprete dallo zeitgeist. Era dai tempi di Hegel che non si scomodava il concetto di spirito del tempo, e considerando che l’espressione fu coniata per Napoleone Bonaparte la cosa diventa profondamente avvilente, perché mette in immediato paragone lo slancio ideale e anche immaginario di due secoli fa confrontato con quello di oggi più vicino all’etilismo.
Sempre Politico argomenta la selezione fatta: “In meno di un decennio, la leader di destra di Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una pazza ultranazionalista all’essere eletta prima ministra d’Italia, affermandosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari”. Il suo governo viene riconosciuto come “uno dei più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra”. Ed è vero. Solo che ciò può essere determinato anche dall’estrema, eccessiva, instabilità degli anni precedenti e dalla coabitazione, in Italia, di culture o semplici ispirazioni diametralmente opposto spesso facenti parte della stessa congerie governativa. La congerie attuale è in effetti più uniforme.