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Anna Allegretti è la dimostrazione vivente di come sia possibile trasformare le proprie fragilità in punti di forza. La sua storia colpisce nel profondo, perché ci racconta di una ragazza che ha trovato nella disciplina artistica e sportiva un mezzo per superare ostacoli, affermarsi come atleta e persino per offrire opportunità a chi, come lei, si è trovato dinnanzi a delle difficoltà serie.
Oggi è una bravissima ballerina di UDI (Unione Danza Italia), che ha la missione di rendere la danza accessibile a tutti, senza barriere. La sua esperienza è raccontata nel docufilm Anna e la Danza, diretto da Michele Rovini, regista noto per aver firmato diverse serie televisive di successo nazionale, tra cui Vivere, Centovetrine e Sacrificio d’Amore. Ha inoltre realizzato videoclip musicali, documentari scientifici, cortometraggi e spot pubblicitari, oltre a film come Il Sopravvissuto, dedicato a Vasco Rossi.
La storia di Anna è narrata anche nel libro Doppio Passo, scritto con Anna Cherubini, che ne ripercorre il percorso in chiave letteraria. Entrambe le opere testimoniano il valore educativo, terapeutico e sociale della danza, sottolineando come questa disciplina possa trasformarsi in un potente strumento di rinascita.
Fin dall’infanzia, Anna ha affrontato numerose difficoltà, che hanno reso il suo percorso scolastico e sociale particolarmente complesso. Tuttavia, grazie alla danza, ha scoperto un linguaggio artistico attraverso cui esprimersi appieno, facendone la base della sua carriera professionale.
La sua vicenda ha conquistato l’attenzione del pubblico nazionale, tanto da essere ospite di UnoMattina, dove ha raccontato la sua esperienza insieme alla scrittrice Anna Cherubini e al ballerino Daniel Contaldo, suo partner di danza e co-protagonista del docufilm. Durante l’intervista, Anna ha condiviso le sue sfide e i successi, che l’hanno portata a diventare un’atleta competitiva, dimostrando come la danza possa essere un efficace strumento di crescita personale e riscatto.
Per Anna, la danza è stata prima una terapia, poi una passione, restituendole fiducia in sé stessa, autostima e un senso di orientamento nella vita.
Fondamentale è stato il sostegno della sua famiglia. I suoi genitori hanno sempre creduto in lei, accompagnandola in un percorso che le ha permesso di trasformare le proprie fragilità in risorse.
Oggi, attraverso l’UDI (Unione Danza Italia), Anna si dedica attivamente a rendere la danza un’opportunità per tutti. L’Associazione promuove progetti di inclusione sociale, borse di studio e percorsi formativi che mirano a valorizzare i talenti emergenti, indipendentemente dalle condizioni personali o familiari. Il suo obiettivo è abbattere le barriere che ancora limitano l’accesso alla danza, dimostrando che questa disciplina può essere un potente strumento di crescita personale e collettiva.
La sua storia è un esempio di coraggio e determinazione, oltre ad essere fonte di ispirazione per molti giovani che cercano nella danza una possibilità di riscatto.
Antonella Betti