Valentina Maiolini-Rothbacher è un’interprete professionista con una carriera consolidata nelle istituzioni internazionali. Recentemente, è stata protagonista di un episodio che ha suscitato attenzione mediatica: durante un incontro bilaterale tra Giorgia Meloni e Donald Trump alla Casa Bianca il 17 aprile 2025, la premier italiana ha interrotto la traduzione per parlare direttamente in inglese. Maiolini-Rothbacher ha prontamente reagito, scusandosi per l’incidente e riconoscendo che Meloni ha fatto bene a interromperla, sottolineando l’importanza di una comunicazione chiara e diretta in contesti diplomatici.
«Chiedo scusa, non mi era mai successo, non so che abbia fatto il mio cervello, mi dispiace soprattutto di non essere stata utile al Presidente», ha dichiarato Maiolini-Rothbacher, che oggi cerca un po’ di tranquillità sulle colline di Santa Marinella, dopo essere tornata da Washington. La sua voce è carica di rammarico e consapevolezza. Sa di aver vissuto quello che per un interprete è un incubo professionale: un momento di blackout durante uno degli incontri diplomatici più delicati.
Cosa è successo
«Il mio nome ora è su tutte le news internazionali, titoli a non finire: “Meloni zittisce l’interprete” e ancora “l’interprete italiana era nervosa”…» ha spiegato, visibilmente colpita dall’eco della vicenda. E conferma: sì, era nervosa. Ma più che altro, qualcosa è andato storto nel meccanismo mentale che normalmente la guida nel lavoro. «Quello che è successo giovedì è la peggior cosa che possa capitare ad un interprete, uno smacco terribile. Meloni ad un tratto mi ha fatto un cenno, io stavo traducendo le sue parole in maniera spezzettata, era chiaro che qualcosa non andava, così lei ha detto “ok ci penso io” e da quel momento si è autotradotta».
Chi è Valentina Maiolini-Rothbacher
Eppure, Valentina Maiolini-Rothbacher è una professionista esperta, classe 1970, con un lungo curriculum al fianco della premier: G7, G20, vertici bilaterali. Una defaillance, ammette, che non ha scuse: «Niente scuse, il presidente Meloni ha fatto bene a interrompermi, era un incontro importantissimo e ogni parola aveva un grande peso. Lei voleva essere compresa perfettamente da Donald Trump, in quel momento si stava parlando di spese militari e invece io leggevo gli appunti lentamente, tornavo indietro, riformulavo le frasi, per fortuna non ho detto corbellerie ma insomma…».
Questo episodio ha messo in luce il delicato equilibrio tra traduzione simultanea e comunicazione diretta in incontri internazionali, evidenziando il ruolo cruciale degli interpreti nel garantire una comprensione reciproca tra le parti coinvolte.