Gaza, giugno 2025 Il documento, basato su oltre 100 testimonianze dirette, descrive una realtà fatta di abusi quotidiani: arresti arbitrari di civili – tra cui donne, anziani e bambini – prelevati da case, ospedali, scuole e rifugi. La maggior parte dei detenuti, si legge nel report, è stata trattenuta per settimane senza accuse, senza accesso a un avvocato e in condizioni disumane.
Torture documentate e sistematiche
Tra le pratiche denunciate figurano pestaggi, elettrocuzioni, sospensioni in posizioni di stress, violenza sessuale, minacce di morte, umiliazioni pubbliche e privazione del sonno. Alcuni detenuti riferiscono di essere stati costretti a rimanere nudi, bendati e incatenati per giorni, subendo sevizie fisiche e psicologiche.
Il PCHR accusa le autorità israeliane di attuare una strategia pianificata di punizione collettiva che, secondo il diritto internazionale, potrebbe configurarsi come crimine contro l’umanità e atto di genocidio.
“La tortura come strumento politico”
“Quello che stiamo documentando non è il frutto di azioni isolate o eccessi individuali,” ha dichiarato il direttore del PCHR, Raji Sourani. “Ci troviamo di fronte a un sistema strutturato di tortura e umiliazione, utilizzato come strumento politico per annientare la società civile palestinese.”
Il rapporto è stato inviato alla Corte Penale Internazionale (CPI) e ai relatori speciali delle Nazioni Unite, con la richiesta formale di aprire un’indagine urgente e indipendente.
Chiamata alla comunità internazionale
Il PCHR esorta i governi, in particolare quelli europei e gli Stati Uniti, a interrompere il supporto incondizionato a Israele e ad applicare il principio della giurisdizione universale per perseguire gli autori delle violazioni. Inoltre, chiede l’accesso immediato agli istituti di detenzione e il rilascio di tutti i prigionieri civili non accusati formalmente.
Israele nega le accuse
Le autorità israeliane, al momento della pubblicazione del rapporto, hanno respinto le accuse definendole “infondate” e “propaganda politica”. Tuttavia, il numero crescente di testimonianze, raccolte anche da ONG internazionali indipendenti, solleva interrogativi inquietanti sull’effettiva condotta dell’esercito nelle operazioni a Gaza.
Nota del redattore:
Questo articolo si basa su fonti pubbliche, tra cui il rapporto del Centro Palestinese per i Diritti Umani, e su notizie riportate da testate internazionali. Le accuse devono essere oggetto di indagini formali e indipendenti secondo i principi del diritto internazionale.