“Non ho mai escluso la possibilità di incontrarlo. Ma ha senso incontrarlo?”. E così Vladimir Putin “invita” Zelensky a casa sua, a Mosca. “A Trump ho detto di sì, che era possibile, lasciatelo venire a Mosca, e l’incontro avrà luogo. Ma deve essere ben preparato”. Una provocazione in pieno stile Putin, evidentemente di buon umore per il rinnovato feeling con Cina e India.
Putin infatti, in conferenza stampa, rende palese il bluff: considera Zelensky a “mandato scaduto e senza che vi sia alcuna possibilità di prorogarlo”: “Ha quindi senso incontrare l’attuale amministrazione? Potremmo farlo; non mi sono mai rifiutato di farlo se questo portasse a qualche risultato positivo”.
Sulla guerra poi, la grammatica è la solita: il rimpiattino. “Credo che se c’è buon senso, allora è possibile concordare un’opzione accettabile o un modo accettabile per porre fine a questo conflitto”. Gli Usa “hanno la volontà e il desiderio di trovare una soluzione. Penso che ci sia una luce alla fine del tunnel. Vedremo. Altrimenti saremo costretti a risolvere tutti i nostri obiettivi oggettivi attraverso mezzi militari“.

















