Massimo Curzio presenta i dischi dei suoi artisti e dà consigli agli artisti emergenti
Il 13 febbraio, su iniziativa di Tonino Micalizzi, patron del Sanremo Show 2025, è stato riproposto, al Villaggio dei fiori di Sanremo, come già alla manifestazione del 2024, la Masterclass di Massimo Curzio sulle edizioni musicali.
Reduce da quest’evento segnato da tante adesioni, Massimo Curzio sottolinea l’importanza delle edizioni musicali per gli artisti emergenti e presenta a Sanremo il disco di Alex Gargano e il disco di Olga Mazzina, gli artisti che distribuisce internazionalmente.
Massimo, parliamo della discografia attuale italiana. Esiste ancora oppure l’artista può, ormai, guadagnare soltanto dai concerti dal vivo?
Esiste tanta musica online e sulle piattaforme, ma esiste anche una vasta produzione discografica che non perde mai la sua attualità.
Consigli, quindi, ancora di produrre dischi. Meglio dischi di molti brani o anche dei singoli?
Oggi proporrei piuttosto l’idea di fare uscire tanti singoli. Fare un disco che è unito da un’idea di base dicebta, ora, dispendioso dal punto di vista economico. Ma un autore ambizioso avendo dietro un’etichetta discografica che lo sostiene, può realizzare anche un progetto così complesso.
Che consigli daresti ai ragazzi che vogliono iniziare a pubblicare i loro brani, come è meglio procedere con metodo ed evitare di sbagliare?
Un bravo artista che scrive dei bei testi e compone melodie orecchiabili, si sente in paradiso. Cantare, infatti, è per l’artista un atto liberatorio perché trasforma nelle note tutte le emozioni che prova. Ma poi subentra la pubblicazione dei brani sulle piattaforme… Già. Perché l’artista spera che vengano ascoltati. Ma deve costatare che, malgrado i giorni passano, e i complimenti dei parenti non mancano, purtroppo, non accade nulla.
E arriva la frustrazione?
L’artista comincia, erroneamente, a pensare che i brani creati non interessano a nessuno.
E decide di relegare la musica in un angolo remoto del proprio cuore o di abbandonarla del tutto come attività.
Dove sta, allora, l’errore e come si fa ad evitarlo?
L’artista non sbaglia a scrivere musica, né a credere nel proprio talento. Il problema principale è forse l’aspettativa che la sola pubblicazione sulle piattaforme basti a far conoscere i propri brani.
Oggi la musica è accessibile ovunque. Come si fa a non cedere alla tentazione di usare tutti i canali possibili per fare conoscere i propri brani?
Proprio perché la musica è accessibile, diventa fondamentale farsi notare. Pubblicare un brano senza promozione è un po’ come lasciare un biglietto nella bottiglia e sperare che arrivi nelle mani giuste. Ecco alcuni aspetti che l’artista può, se decide, curare meglio:
1. Strategia di promozione – Avere buona musica è solo l’inizio. Serve una strategia per farla arrivare alle persone giuste. Un alto numero di inserimenti in playlist, una strategia sui social media, radio indipendenti, blog musicali… ogni canale può aiutare.
2. Costanza – Il successo non arriva con un solo brano. Creare una community attorno alla propria musica richiede tempo e impegno continuo.
3. Networking – Collaborare con altri artisti, interagire con il pubblico e con professionisti del settore può fare la differenza. Spesso non è solo la qualità della musica a determinare il successo, ma anche le connessioni che si costruiscono.
4. Marketing e storytelling – Le persone non si affezionano solo alle canzoni, ma anche alla storia dell’artista. Condividere il proprio percorso, i retroscena delle canzoni, emozioni e difficoltà aiuta a creare un legame con il pubblico.
È sbagliato pensare che basta solo il talento?
Direi proprio di sì. Il talento, senza una strategia, rimane nell’ombra.
In foto: il disco di Alex Gargano, Edizioni musicali di Big Stone Studio di Massimo Curzio
Olga Matsyna